La questione Dovizioso svelata da Suppo e Cecchinello

La questione Dovizioso svelata da Suppo e Cecchinello
Dovizioso ha deciso di lasciare la Honda per la Yamaha del Team Tech3 perché si è sentito trattato peggio di Marco Simoncelli. Ma qual è la posizione della Honda?| G. Zamagni, Phillip Island
15 ottobre 2011

Punti chiave

PHILLIP ISLAND – Andrea Dovizioso ha già detto la sua: se ha deciso di lasciare la Honda per la Yamaha del Team Tech3 è anche perché si è sentito trattato peggio di Marco Simoncelli. Ma qual è la posizione della Honda? Ecco la versione di Livio Suppo, responsabile HRC, e Lucio Cecchinello, proprietario del team LCR con il quale Andrea ha trattato a lungo.
 

SUPPO: “NESSUNA DIFFERENZA TRA DOVI E SIC”

Livio, alla fine Dovizioso ha scelto la Yamaha: come mai?
“Da un punto di vista umano posso capire che Andrea abbia voluto cercare nuove sfide: per lui è stata una stagione non facile. Sicuramente ha fatto un ottimo lavoro, è stato sempre molto costante, ma gli è mancata un po’ di velocità rispetto a Stoner e Pedrosa. Posso quindi capire che dal punto di vista del pilota stia cercando una moto che si adatti di più al suo stile di guida: credo che questa sia stata una delle motivazioni”.

Lui si è sentito sottovalutato rispetto a Simoncelli: qual è la tua opinione e quella della HRC?
“Noi abbiamo cercato in tutti i modi di spiegare la situazione ad Andrea e spero che l’abbia capito: non c’è stata nessuna differenza di trattamento tra lui e Marco. Sono due piloti che erano sotto contratto con noi e che avremmo voluto tenere. Nel caso di Simoncelli c’è però un team che ha uno sponsor importante che sostiene l’operazione, grazie soprattutto al fatto che Marco è lì, dall’altra c’era da fare l’innesto di un pilota forte in una squadra molto brava ad avere tanti sponsor per riuscire a mettere insieme un budget importante (l’intera operazione costa circa 7 milioni di euro, nda), ma l’arrivo di Dovi non avrebbe rappresentato, dal punto di vista economico, una grossa differenza. Quindi da una parte c’era una priorità dovuta allo sponsor principale, dall’altra bisognava riuscire a mettere insieme il budget con gli sforzi di tutti, tra i quali quelli di Lucio, apprezzati anche da Dovizioso. E anche HRC, posso assicurare, ha fatto la sua parte nel senso di aiuti e contributi al team. Purtroppo questo sforzo non è stato ritenuto da Andrea sufficiente, ma noi ce l’abbiamo messa tutta”.


Quindi escludi una differenza di trattamento tra i due piloti?
“Sì, la escludo”.
 

CECCHINELLO: “QUALCOSA NON HA FUNZIONATO"


Lucio Cecchinello, il sogno di schierare nel 2012 Dovizioso è sfumato: come mai?
“Ci siamo andati vicini… Credo che sia da parte mia che da parte di Honda sia stato fatto il massimo per portare a casa Andrea. Alcuni punti della discussione erano fuori dal mio controllo, perché li stava trattando Dovi direttamente con la HRC: evidentemente qualcosa non ha funzionato”.

Andrea ha detto che senza i tuoi pregevoli sforzi, avrebbe firmato molto prima con Yamaha…
“Andrea, dopo una bellissima stagione come questa, si aspettava dalla Honda lo stesso identico trattamento che sta ricevendo ora. Invece, il trattamento sarebbe stato molto simile, ma con qualche settimana di ritardo, rispetto ai piloti ufficiali, sull’arrivo delle evoluzioni. Il materiale a Simoncelli e Dovizioso sarebbe stato distribuito in ordine di tempo in funzione della classifica: a lui, da quello che ho capito, questo non andava bene, avrebbe voluto avere le evoluzioni al pari di Stoner e Pedrosa o prima di loro se fosse stato avanti in classifica”.

Con Dovizioso la HRC ti assicurava una RC213V ufficiale: senza Andrea cambia la posizione del team LCR?
“La nostra posizione non cambia: ci hanno confermato con un documento scritto che avremo a disposizione la moto factory per il 2012. Quindi all’inizio della stagione avremo la stessa moto di Stoner, Pedrosa e Simoncelli; gli sviluppi verranno dati prima al team Gresini e poi a noi, ma se il nostro pilota a metà stagione dovesse andare meglio di Simoncelli, allora l’ordine si invertirebbe”.


Chi sarà il pilota?
“Bisogna essere realisti. I primi sette-otto piloti sono già tutti sotto contratto. Ci sono tre piloti liberi che possono garantire buoni risultati: Bautista, Hopkins e De Puniet e questi sono i tre piloti con i quali siamo in contatto. Ci piacerebbe tantissimo puntare su un giovane debuttante, come Andrea Iannone, o Marc Marquez, che però ha deciso di rimanere in Moto2, anche per volere della Repsol (lo comunicherà a breve). Con Iannone stiamo parlando, ma in questo momento la HRC ci chiede un pilota che possa garantire il massimo del risultato e non lavorare con un debuttante. Per noi, effettivamente, dopo una stagione difficile come questa, non è pensabile di aspettare 6-7 mesi di apprendistato: quindi puntiamo a uno dei tre piloti citati prima”.

 

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