Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
MONTMELO’ – Fa un caldo torrido a Montmelò, dove, rispetto, al passato, si corre tre settimane più tardi: un’altra assurdità di un calendario a dir poco delirante. Appena entri nel paddock, la prima notizia che si apprende è negativa: GianLuca Montiron, proprietario del team JIR in Moto2 ha licenziato Mattia Pasini. «Ci sono stati degli episodi intollerabili, i risultati, al di sotto delle aspettative, non c’entrano. Gli avevo già fatto due richiami, certe regole vanno rispettate. Al suo posto, per il momento, ci sarà Yusuke Teshima, il collaudatore giapponese della TSR (la ciclistica utilizzata dal team, ndr)». Di tutt’altra opinione Pasini. «Sono venuto qui a Barcellona – tuona – convinto di correre, ma appena sono sceso dall’aereo ho saputo che ero stato licenziato. Adesso sarà il mio avvocato a verificare i miei presunti inadempimenti. E anche Irta e Dorna saranno messe al corrente e potranno valutare in modo obiettivo quello che è successo».
Comunque sia, una brutta storia. Meglio concentrarsi sulla MotoGP, che qui offre, perlomeno sulla carta, spunti interessanti, perché è un tracciato dove, in passato, Jorge Lorenzo, Dani Pedrosa, Casey Stoner e Andrea Dovizioso sono sempre andati fortissimo.
Andrea, reduce da una prova non troppo brillante ad Assen, è fiducioso. «Torniamo all’assetto pre-Olanda, dove avevamo avuto un sacco di problemi: spero si possa fare una buona gara. Il caldo, teoricamente, non ci dovrebbe penalizzare».
Nella classica conferenza stampa del giovedì, organizzata dalla Dorna, dove ci sono cinque piloti della MotoGP, sembra di essere a un funerale invece che a una gara di moto: l’unico sorridente è Aleix Espargaro, mentre Jorge Lorenzo, Dani Pedrosa, Casey Stoner e Ben Spies hanno un muso lungo così. O perlomeno così sembra, perché poi, quando rispondo alle domande, sono piuttosto gioviali.
Lorenzo, come nei GP precedenti, continua nella politica di gettare acqua sul fuoco. «Sono il favorito – sostiene – solo perché sono in testa al campionato. Ma anche al Mugello lo ero, poi vinse Pedrosa: insomma, ogni gara fa storia a sé. Qui non è importante vincere, ma è fondamentale finire la gara. Ricordo molto bene la gara del 2009, in particolare l’ultima curva (dove venne superato da Rossi, ndr): in quell’occasione ho perso, ma ho imparato molto per il futuro. Tutti dicono che ho già conquistato il campionato, ma mancano ancora troppe gare: diciamo che sono il primo campione virtuale…».
Pedrosa spera di essere uno dei protagonisti. «L’anno scorso – dice – non ero al meglio fisicamente e avevo disputato una brutta gara. Spero di rifarmi, perché questo è un appuntamento importante. Fino a oggi il mio campionato è stato altalenante, ma il grande distacco in classifica è dovuto soprattutto alle brutte prestazioni in Qatar e a Silverstone».
Nel paddock si rivede Davide Brivio, rimasto a casa due GP, insieme al resto del team di Valentino Rossi, che da questo GP viene sostituito dal quasi 42enne collaudatore Wataru Yoshikawa. Davide assicura che Valentino sta decisamente meglio sia fisicamente sia psicologicamente (tornerà nel GP della Rep Ceca del 15 agosto), ma nemmeno lui sembra disposto a scommettere un solo centesimo sul fatto che Valentino rimarrà in Yamaha (ascolta l’audio dell’intervista). Insomma, al passaggio del nove volte iridato alla Ducati manca solo l’ufficializzazione.