Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
INDIANAPOLIS – Il circuito è affascinante, anche se a renderlo famoso sono state le auto. Ma qui, a Indianapolis, si respira l’atmosfera dei motori e vedere l’enorme catino con quelle tribune ancora più imponenti (da circa 350.000 spettatori) fa davvero un certo effetto. E poi c’è la brickyard, la linea di mattoni che attraversa la linea del traguardo, a dare un sapore ancora più particolare a questo tracciato di 4.216 metri, con 16 curve, 10 a sinistra e 6 a destra. Un circuito da oltre 150 km/h di media, con due curve da prima marcia, cinque da terza e nove da seconda.
Praticamente assegnato il titolo a Jorge Lorenzo, vediamo quali sono gli spunti che offre questo secondo GP a stelle e strisce.
1) Fino adesso, Lorenzo è stato impressionante, con sette primi e tre secondi posti: in passato, solo Giacomo Agostini e Mick Doohan non avevano mai fatto peggio di secondo nelle prime dieci gare. Inoltre, Jorge ha raggiunto a quota 33 successi Dani Pedrosa e adesso è terzo nella classifica dei piloti spagnoli più vittoriosi, dietro ad Angel Nieto (90 successi) e Jorge Martinez (37). Il suo stato di forma è tale che è impossibile pensare a un Lorenzo giù dal podio.
2) Dopo il deludente quinto posto di Brno («Abbiamo capito di aver sbagliato»), Valentino Rossi è chiamato a un immediato riscatto. «In questa stagione – spiega Vale – ho corso solo due gare in una buona condizione fisica: in Qatar e in Rep. Ceca. Questa gara per noi è molto importante, dobbiamo tornare a lavorare bene sulla moto e ad essere protagonisti: Lorenzo sta andando veramente velocissimo e per batterlo bisogna essere al meglio».
Poi Rossi ha ribadito un concetto già espresso nei test di Brno. «Il mio rapporto con la Yamaha è buonissimo e credo che per tutto quello che ho fatto per loro in questi anni, sia giusto darmi il permesso di provare la Ducati a Valencia. E per come conosco Furusawa sono sicuro che me lo darà».
3) Dani Pedrosa qui l’anno scorso stava andando fortissimo, ma cadde dopo pochi giri mentre era al comando. Negli ultimi GP Dani è sempre stato competitivo fin da venerdì ed è quindi atteso come uno dei grandi protagonisti di Indianapolis.
4) Dall’inizio dell’anno si continua a ripetere che la GP10 è la miglior Ducati di sempre. Dopo dieci gare, però, non è ancora arrivata la vittoria: sarà la volta buona a Indy? Ho qualche dubbio, perlomeno vedendo lo stato di forma di Casey Stoner e le sue dichiarazioni della vigilia. Casey, che proverà la forcella Ohlins 2011 anche qui, dopo aver riscontrato qualche effetto positivo nei test di Brno, appare poco concentrato e motivato, quindi non più in grado di fare la differenza. Grande attesa per Nicky Hayden, terzo nel 2009.
5) Andrea Dovizioso sta attraversando un momento delicato, perché nonostante abbia un contratto scritto che gli garantisce un posto alla HRC anche nel 2011, il suo futuro è tutt’altro che certo. La possibilità di schierare tre moto è praticamente svanita e la Honda vorrebbe dirottare Dovizioso al team Gresini, al posto di Marco Melandri, che certamente passerà in SBK, al 70% alla BMW, al 30% alla Yamaha. Ma Andrea, giustamente, vuole che vengano rispettati gli accordi e non accetta una sistemazione in un team satellite, seppure di valore come quello di Gresini. Correre in questa situazione non è affatto facile e, non a caso, il rendimento di Dovizioso è peggiorato da quando sono sparite le certezze per il 2011. In ogni caso a Indy Dovi ha bisogno di un risultato prestigioso.
6) Grande attesa, naturalmente, anche per Ben Spies, sesto qui con la Suzuki nel 2008. Spies, che l’anno prossimo guiderà la M1 ufficiale, può fare davvero bene su questo tracciato, sicuramente adatto alla Yamaha e alle sue caratteristiche.