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Mentre la Ducati sta preparando la nuova Desmosedici a Jerez con Franco Battaini e Carlos Checa, mentre Andrea Dovizioso ha incominciato la terapia di riabilitazione della spalla destra, infortunata il 6 gennaio con la moto da cross, mentre nei reparti corse si fanno gli ultimi ritocchi ai prototipi che vedremo in Malesia a fine mese (31 gennaio, 1 e 2 febbraio), sale la voglia di motori. Per il momento, però, si possono solo fare delle chiacchiere o sfogliare l’album dei ricordi. E allora: qual è stata la più grande impresa del motociclismo degli ultimi anni?
Ecco dieci episodi, in rigoroso ordine cronologico (quindi non di importanza…): qual è secondo voi il più significativo? Prima di iniziare, una doverosa premessa sui criteri di scelta:
1) Ho preso in considerazione solo la 500/MotoGP e solo gli eventi ai quali ho assistito personalmente, quindi dal 1993 in poi;
2) Sono tutte vittorie che sono rimaste impresse nella mia memoria perché straordinarie, inaspettate, clamorose, addirittura irripetibili in alcuni casi, sicuramente ricche di significati. Gli anti-valentiniani mi accuseranno di riportare troppi successi di Valentino Rossi (4 su 10), ma è inevitabile, essendo stato il campione di Tavullia il dominatore di questo periodo storico: avendo trionfato 79 volte nella classe regina, è normale che abbia all’attivo più grandi imprese dei suoi rivali. E’ una semplice questione di statistica…
31/03/1996, GP MALESIA: 1° LUCA CADALORA (HONDA)
Dopo quattro anni in 500 con la Yamaha, Luca Cadalora decide di sfidare Mick Doohan con una Honda NSR “satellite” gestita da Erv Kanemoto in un team a “conduzione familiare” e senza sponsor. Doohan, reduce da due titoli consecutivi e in sella a una NSR che più competitiva non si può, sembra imbattibile, ma Cadalora trionfa a Shah Alam (allora in Malesia si correva su quel tracciato) con una prestazione impeccabile. Una volta tagliato il traguardo, Luca, solitamente freddo, fatica a trattenere l’emozione. Un successo che conferma le grandi qualità del pilota di Modena.
05/04/1998, GP GIAPPONE: 1° MAX BIAGGI (HONDA)
Max Biaggi vince quattro titoli consecutivi in 250 e passa in 500, sempre con Erv Kanemoto in sella a una Honda NSR. Durante l’inverno il ritornello è quello che si sente da anni, anzi da sempre, da quando ci sono le 500 2T: “Biaggi, come tutti, avrà bisogno di almeno metà stagione per sfruttare al meglio la mostruosa potenza di queste moto”. Ma a Suzuka, nella prima gara della sua vita in 500, il campione romano conquista pole position, giro veloce e vittoria: un’impresa memorabile da libro dei primati.
19/03/2000, GP SUD AFRICA: 1° GARRY McCOY (YAMAHA)
E’ l’anno del debutto in 500 di Valentino Rossi, con Alex Criville campione del mondo in carica. Garry McCoy è reduce da due anni piuttosto anonimi, chiusi però con un terzo posto a Valencia a fine 1999 e per il 2000 non solo non viene indicato tra i favoriti, ma non viene neppure preso in considerazione. Ma a Welkom l’australiano del team Yamaha satellite guida alla grande e batte per soli 366 millesimi Carlo Checa, anche lui in sella a una Yamaha 500: è la vittoria di un pilota molto spettacolare, che in quella stagione conquisterà complessivamente tre successi, uno in più di Max Biaggi, che però corre nel team ufficiale.
15/06/2003, GP CATALUNYA, 1° LORIS CAPIROSSI (DUCATI)
La Ducati, dominatrice in SBK, decide di sfidare i colossi giapponesi anche in MotoGP, con una 1000 con motore a quattro cilindri a “L” di 90° e telaio in tubi a traliccio. Fin dal debutto, la moto impressiona per la sua velocità e dopo appena sei GP, Loris Capirossi porta la Desmosedici sul gradino più alto del podio. Un successo storico e clamoroso, indimenticabile per tutti gli appassionati italiani.
19/10/2003, GP AUSTRALIA, 1° VALENTINO ROSSI (HONDA)
Appena sette giorni prima, Valentino Rossi aveva conquistato il suo secondo titolo in MotoGP, terzo consecutivo nella classe regina dopo quello del 2001 in 500; in Australia, su uno dei suoi tracciati preferiti è comodamente al comando quando gli viene inflitta una penalità di 10 secondi per un sorpasso con le bandiere gialle. Rossi non si dà per vinto e comincia a spingere come un forsennato, guadagnando fino a un secondo al giro sul più immediato inseguitore, Loris Capirossi. Una prestazione mostruosa che mette in evidenza quanto margine poteva gestire Valentino in quella stagione.
18/04/2004, GP SUD AFRICA,1° VALENTINO ROSSI (YAMAHA)
Valentino Rossi passa alla Yamaha e i suoi avversari si fregano le mani, convinti di poterlo battere facilmente. Ma con una moto che nel 2003 aveva conquistato un solo podio, il fenomeno di Tavullia conquista il successo nel GP inaugurale, dopo una avvincente sfida con Max Biaggi. Un’impresa che suggella la superiorità dell’uomo sul mezzo meccanico.
29/10/2006, GP COMUNITA’ VALENCIANA, 1° TROY BAYLISS (DUCATI)
A Valencia si assegna il titolo iridato: in lotta Valentino Rossi e Nicky Hayden, che riuscirà a conquistare il mondiale. Ma la vera impresa è di Troy Bayliss, che dopo aver ottenuto il titolo della SBK, riceve dalla Ducati il regalo di partecipare all’ultima gara. Bayliss non guida una MotoGP dalla fine del 2005, una Ducati Desmosedici dal 2004 e non ha mai provato prima le gomme Bridgestone, ma riesce comunque a salire sul gradino più alto del podio, battendo il compagno di squadra Loris Capirossi. Può essere considerato il trionfo più inaspettato dell’era moderna.
10/03/2007, GP QATAR, 1° CASEY STONER (DUCATI)
Si passa dai 1000 agli 800 cc. Casey Stoner viene ingaggiato dalla Ducati quasi per caso a fianco di Loris Capirossi, che rimane il punto di riferimento della squadra. La GP7 è una moto velocissima e può contare su un indubbio vantaggio tecnico delle gomme Bridgestone, ma in pochi credono nelle possibilità di Stoner, che, al contrario, sfrutta al meglio le qualità della Ducati. In Qatar Casey si esalta, batte Valentino Rossi e conquista la prima vittoria della sua carriera in MotoGP: un successo che lo lancerà verso il titolo mondiale.
20/07/2008, GP USA, 1° VALENTINO ROSSI (YAMAHA)
Reduce da tre successi consecutivi, Casey Stoner è il grande favorito anche a Laguna Seca: in qualifica rifila 447 millesimi a Valentino Rossi, ma il suo vantaggio sul “passo” gara è addirittura superiore. Insomma, Stoner sembra imbattibile, ma Rossi sa perfettamente che un’altra vittoria dell’australiano potrebbe diventare pericolosa per il campionato. Casey è convinto di fare corsa in solitario, ma Valentino non lo molla, ribatte sorpasso su sorpasso, fino a quello incredibile effettuato sulla terra al “Cavatappi”. Stoner perde la testa, Rossi trionfa e mette l’ipoteca sul nono titolo: è il trionfo della determinazione e della lucidità agonistica.
14/06/2009, GP CATALUNYA, 1° VALENTINO ROSSI (YAMAHA)
Il campionato vive sulla sfida interna tra Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. GP dopo GP l’asticella viene alzata continuamente e la sfida di Barcellona, a casa di Jorge, è una delle più belle e avvincenti degli ultimi anni. A tre curve dalla fine, Lorenzo ha il primo posto in pugno, ma proprio nella destra finale, Rossi si inventa un sorpasso “impossibile” e batte il rivale per 95 millesimi. Un’impresa alla Valentino Rossi.