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L'Italia più bella
Negli anni '90 noi italiani - malati cronici di motociclismo - ammiravamo le sfide dei funamboli americani ed australiani in sella alle imbizzarrite 500 due tempi. Schwantz, Lawson, Rainey e Doohan ci tenevano col naso incollato al televisore, e intanto noi sognavamo un pilota del Bel Paese che fosse in grado di tenere testa a quella banda di pazzi.
Poi è arrivato lui, e ha riscritto le regole di ogni campionato a cui ha partecipato. Ha vinto con le Sport Production, le 125, le 250 e le indemoniate 500. Non solo, ha retto senza battere ciglio il passaggio dall'era due tempi alla MotoGP dei prototipi da 1.000 cc.
Ciliegina sulla torta, nel 2001 ha conquistato l'alloro in sella alle Superbike nella prestigiosa 8 ore di Suzuka in coppia col collega e amico Colin Edwards.
Valentino Rossi è tornato a vincere un mondiale - il numero 8 in carriera, il sesto nella classe regina - sulla pista di Motegi che lo ha consacrato tra i più grandi campioni di tutti i tempi.
E siamo certi che la storia del pilota venuto da Tavullia si arricchirà di altri successi.
Valentino ha solo 29 anni (è nato il 16 febbraio del 1979). E ancora tanta fame di vittoria.
I successi di Valentino Rossi
Sport Production. Debutta Rossifumi
Il Dottore fa il suo esordio motoristico con i go-kart, ma ben presto salta in sella alle minimoto. Nel 1993 debutta nel campionato Sport Production con la Cagiva Mito, l'anno successivo vince il titolo italiano e nel 1995 è pronto per il salto di categoria in sella ai prototipi da GP.
Classe 125. 1997, il primo mondiale
Nel 1996 inizia l'avventura nel motomondiale. E puntuale arriva la prima vittoria, nel Gran Premio della Repubblica Ceca. È il preludio al trionfo: nel 1997 Valentino entra nel team ufficiale Aprilia e vince il primo titolo mondiale.
Classe 250. 1999, il secondo mondiale
Nel 1998 Rossi passa nelle fila dello squadrone Aprilia, un team che non può non vincere. Schiera infatti Loris Capirossi, Tetsuya Harada e il giovane iridato della 125. Basta un anno di apprendistato per vedere Rossi sul tetto del mondo della classe 250: nel 1999 vince nove gran premi e si laurea campione della 250.
Classe 500. 2001, il terzo mondiale
Nel 2000 Rossi cambia casacca e categoria. Si schiera nella classe 500 in seno al team Honda e ottiene subito un risultato di grande rilievo. È secondo nel mondiale alle spalle di Kenny Roberts Junior.
Valentino farà in tempo a vincere l'ultimo campionato del mondo della 500 cc (nel 2001), prima dell'avvento dell'era MotoGP.
MotoGP. 2002/2003, i titoli salgono a 5
Il biennio 2002/2003 porta ancora la firma del pilota pesarese. A cambiare è la moto. Valentino resta fedele a Honda e porta al debutto - e alla vittoria - il velocissimo prototipo spinto dal 5 cilindri a V.
Proprio l'efficacia della Honda ufficiale di Rossi sarà - per assurdo - una delle ragioni del divorzio a fine stagione tra il campione del mondo e la casa giapponese. Le male lingue attribuiscono gran parte dei meriti sportivi di Valentino alla moto e, sotto sotto, è la stessa Honda a cadere nell'errore.
MotoGP. 2004/2005, mondiali a quota 7
La stagione 2004 vive dello spigoloso divorzio tra Rossi e Honda. Valentino passa alla Yamaha, che non vince nella massima categoria da ben 12 anni (allora a vincere fu Wayne Rainey). Quanti anni impiegherà il talentuoso Rossi a rendere vincente l'acerba M1? La risposta zittisce i critici e la Honda: Rossi vince il motomondiale al debutto con la casa di Iwata e riporta Yamaha tra le grandi della classe regina.
Non ci sono fulmini a ciel sereno, ma una grande costanza di rendimento che porta Valentino a bissare il successo nel 2005 in modo perentorio. Lui e la sua Yamaha sono campioni del mondo con 4 gare di anticipo.
MotoGP. 2006-2007, il biennio che incorona Hayden e Stoner
Il 2006 è l'annus horribilis di Valentino Rossi, colpito da una serie interminabile di episodi sfortunati.
Vince 5 gare, in altre 4 la dea bendata gli volta le spalle lasciandolo a zero punti. Inizia Elias, che lo tampona alla prima curva sul circuito di Jerez, prosegue il motore che, alla ricerca dei cavalli, perde in affidabilità e lo lascia a piedi a Le Mans e Laguna Seca. E conclude Michelin che va letteralmente in briciole sulla pista del GP cinese.
Nonostante il tentativo finale di recupero del Dottore, il mondiale va a Nicky Hayden.
Il 2007 vede irrompere sulla scena un binomio fortissimo. Stoner e la Ducati Desmosedici imprimono un ritmo forsennato alle gare. Valentino arranca, vittima spesso di pneumatici che non gli consentono di tenere il passo del pilota australiano.
Rossi vince 4 gran premi, ma ottiene anche prestazioni mediocri (decimo a Istanbul, tredicesimo a Motegi). Conclude il mondiale al terzo posto, preceduto anche dallo spagnolo Dani Pedrosa.
A fine stagione ufficializza il divorzio da Michelin. Nel 2008 la sua M1 sarà l'unica Yamaha in pista gommata Bridgestone.
MotoGP. 2008, arriva l'ottavo titolo mondiale
Il Dottore inizia il mondiale in sordina. Gli occhi sono puntati sui giovani: Stoner, Pedrosa e Lorenzo vincono i primi 3 GP. E c'è già chi pensa all'alba di una nuova era, quella del "dopo Rossi".
Mai giudizio fu più avventato.
Valentino Rossi risponde con un tris di vittorie (Cina, Francia e Italia) che rintrona gli avversari e fa vacillare le certezze del campione in carica Casey Stoner. L'australiano si rivela l'unico pilota in grado di contrastare il dominio del pesarese e reagisce con altrettante vittorie nei GP di Gran Bretagna, Germania e Olanda.
Il mondiale 2008 è affare loro.
I tifosi ne hanno una conferma durante il GP USA di Laguna Seca, uno dei più avvincenti degli ultimi anni. Vince Rossi dopo una serie di sorpassi al limite che piegano la resistenza di Stoner.
Il Dottore vince anche a Brno, Misano, Indianapolis e Motegi. Valentino conquista così l'ottavo titolo iridato con tre gare di anticipo.
Si scusa con i tifosi per il ritardo. La caccia grossa agli allori mondiali è ricominciata.
Andrea Perfetti