Le pagelle del GP del Qatar

Le pagelle del GP del Qatar
10 e lode per Rossi, infinito; 10 a Dovizioso, da applausi e 9 a Iannone. Solo 8 a Lorenzo, sfortunato; 4 a Marquez, troppi errori
30 marzo 2015

VALENTINO ROSSI VOTO 10 E LODE

D’accordo, in prova non è stato certo perfetto e non può andare sempre bene partendo dalla terza fila, ma quello che ha fatto in gara è da pelle d’oca. Sei sorpassi nei primi quattro passaggi, giro veloce della gara al quinto (1’55”267), un ritmo infernale per annullare un distacco superiore ai 2”5 (2”707 al quarto giro), una serie impressionante di sorpassi e controsorpassi con Dovizioso, due giri finali perfetti. Basta per dire che è uno dei più grandi di tutti i tempi? Ogni volta ci fa dire: “E’ la vittoria più bella”. Infinito.

 

ANDREA DOVIZIOSO 10

Spesso pilota sottovalutato, ha dimostrato che se ha una moto competitiva è inferiore a pochi e se la può giocare con chiunque. Sereno, determinato, arrembante, intelligente: non gli manca (quasi) niente, anche se qualcuno obietterà che avrebbe dovuto vincere. Non ha sbagliato nulla, ha guidato al meglio ed è stato battuto solamente da un campione straordinario. E può solo migliorare. Applausi.

 

ANDREA IANNONE 9

Per tutto il fine settimana è stato meno incisivo del compagno di squadra, ma in gara è stato altrettanto straordinario, premiato con il primo podio della carriera in MotoGP. Talento e velocità sono le sue migliori qualità, ma in Qatar ha impressionato soprattutto per come ha gestito bene la gara, soprattutto i momenti difficili. Bravo, bravo, bravo.

 

JORGE LORENZO 8

Ha guidato benissimo, ha imposto il ritmo dal secondo all’ottavo giro, ha immediatamente replicato al sorpasso di Dovizioso al nono passaggio, è stato al comando con autorità fino al 18esimo giro, quando poi ha dovuto rallentare per un incredibile problema al casco. Ma lui non ha sbagliato nulla. Paperino.
 

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MARC MARQUEZ 4

Da lui ci si aspetta sempre cose incredibili, ma in Qatar non è mai stato il vero “Marquez”: ha sbagliato in prova, ha sbagliato in partenza, ha sbagliato alla prima curva. Poi ha fatto una gran rimonta, ma non basta per cancellare tutti gli errori. Umano.

 

DANI PEDROSA 5

Solo a fine gara si è capito il motivo – sindrome compartimentale alle braccia, in particolare al destro – di un altro GP ben inferiore alle aspettative. Sembrava potesse essere finalmente protagonista, si ritrova, una volta di più, distrutto nell’animo, oltre che fisicamente. Speriamo non molli: rimane comunque un gran pilota. Fragile.

 

CAL CRUTCHLOW 5

Qualche buon giro nelle libere, ma per il resto il pilota del team LCR si è visto poco. Il dato più incoraggiante è il distacco abbastanza contenuto dal primo (12”384), ma Cecchinello si aspetta altri risultati da lui. E anche Cal, sicuramente, non è soddisfatto. Deve crescere, manca ancora affiatamento con la RC213V.
 


BRADLEY SMITH 5

Una sola nota positiva: ha battuto il compagno di squadra. Troppo poco.

 

POL ESPARGARO 4

La Yamaha l’ha ingaggiato perché convinta che fosse un nuovo Lorenzo, ma siamo ancora lontani anni luce. Depresso.

 

YONNY HERNANDEZ 7

Velocissimo in prova, discretamente costante in gara. In crescita.

 

ALEIX ESPARGARO 6

E’ dura quando in rettilineo ti sverniciano da tutte le parti. Lento.

 

DANILO PETRUCCI 6

Un po’ di alti e bassi, con acuti da applausi, come il sesto posto nelle FP1, il primo tempo nelle Q1, il nono posto nelle Q2: non dimentichiamo che guida la Ducati più vecchia e che non ha nessuna esperienza con una moto “competitiva”. Scuolaguida.

 

MAVERICK VINALES 5

Inevitabilmente – sarebbe stato strano il contrario – sempre dietro al compagno di squadra, ma ci si aspettava qualcosa di più. Debuttante.

 

STEFAN BRADL 4

La sensazione è che, purtroppo, lo vedremo spesso in queste posizioni. Lontanissimo.

 

MARCO MELANDRI 4

La moto ha bisogno di un collaudatore e non di un pilota, ma lui non ci mette il minimo impegno. Come, peraltro, era facilmente prevedibile. Lavori forzati.
 


YAMAHA M1 VOTO 9

In prova sembrava in difficoltà, perlomeno sul singolo giro, in gara sia Rossi sia Lorenzo sono andati fortissimo. Aveva ragione l’ingegner Giulio Bernardelle: è competitiva. E va più forte del 2014.

 

DUCATI GP15 VOTO 10

Pole position, secondo e terzo in gara: chiedere di più a una moto che è scesa in pista per la prima volta il 23 febbraio 2015 sarebbe sbagliato, oltre che irrispettoso. Grazie Ducati, grazie Gigi Dall’Igna, grazie a tutti quelli che hanno lavorato giorno e notte nel reparto corse. Che figata vedere una GP15 così competitiva.

 

HONDA RC213V VOTO 9

Questa volta è parsa meno devastante del solito, ma Marquez avrebbe comunque potuto vincere.

 

SUZUKI GSX-RR VOTO 5

Dopo i test ci si aspettava qualcosa di meglio soprattutto in prova. C’è tanto da fare.

 

APRILIA RS-GP VOTO 4

Purtroppo Bautista è uscito subito e Melandri è come se non ci fosse: il 4 è soprattutto per averlo coinvolto controvoglia in questo progetto. Per il resto, i risultati sono in linea con le previsioni. In definitiva: un disastro.

 

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