Le pagelle del GP di San Marino

Le pagelle del GP di San Marino
10 per Lorenzo, straordinario; 8 per Marquez, qualche errore di troppo e 8 anche per Pedrosa; 5,5 per Rossi, bene in prova e solo discreto in gara. 5 a Dovizioso, non è stato il suo miglior w-e | G. Zamagni, Misano
16 settembre 2013

Punti chiave

 

JORGE LORENZO VOTO 10
Nemmeno Valentino Rossi riesce a capire come Jorge Lorenzo riesca a essere così tanto veloce nel giro iniziale: rifilare 1”235 al più immediato inseguitore nei primi 4.226 metri è roba da extraterrestre. Personalmente sono colpito dalla capacità di Lorenzo di reagire immediatamente agli eventi negativi: a Indianapolis e a Brno sembrava in difficoltà di fronte al talento di Marquez, ma a Silverstone e a Misano ha dimostrato di non essere da meno. E’ un campione straordinario.

 

MARC MARQUEZ 8
Dopo le prove sembrava potesse fare gara solitaria, invece si deve accontentare di un secondo posto, comunque più che soddisfacente. Tra warm up (caduta) e gara (due dritti e una partenza così così) ha commesso qualche errore di troppo, ma è sempre protagonista: come ormai spesso accade, sono suoi i sorpassi più belli. Grazie.


DANI PEDROSA 8
Ha preso nuovamente paga, ma questa volta, ha provato in tutti i modi a battere il compagno di squadra, con anche un sorpasso da applausi per tenacia e determinazione. Alla fine non ha cercato scuse, ammettendo che Lorenzo e Marquez sono più forti: commovente.


VALENTINO ROSSI 5,5
Bene in prova, solo discreto in gara. Bene nei primi giri, male da metà in poi: manca sempre qualcosa al campione della Yamaha. Perché? Difficile da capire. Lui continua a ripetere che non guida ancora la M1 come dovrebbe, che ci vuole tempo, che, prima o poi, ce la farà. A Misano c’erano tutti gli ingredienti per salire sul podio – extra motivazioni, un buon passo, la prima fila conquistata in qualifica – ma non è comunque bastato: difficile che possa cambiare qualcosa nelle ultime cinque gare.

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STEFAN BRADL 6
Un piccolo passo in avanti: se non altro, ha vinto la sfida finale con Crutchlow. Una sufficienza, comunque, fin troppo generosa.


CAL CRUTCHLOW 5
Un’altra gara difficilissima, sempre all’inseguimento di una messa a punto mai trovata. Speriamo che il vero Crutchlow, quello capace di conquistare due pole e quattro podi, torni al più presto. Disperso.


ALVARO BAUTISTA 4
Ha finito a nove secondi da Bradl, mai competitivo, neppure per una frazione di secondo: una gara da dimenticare.


ANDREA DOVIZIOSO 5
Non è stato perfetto in qualifica e ha sbagliato la partenza: insomma, non è stata la sua migliore gara. Ma non ha molto da rimproverarsi.


NICKY HAYDEN 5
Ormai conta i giorni alla fine di questo incubo.


MICHELE PIRRO 6
Fa sempre più che dignitosamente quello che deve fare.


BRADLEY SMITH 4
Dopo qualche progresso, è sprofondato nuovamente nelle posizioni di rincalzo: al momento, è inadeguato alla MotoGP.


ANDREA IANNONE 4
Ultimo tra le Ducati in prova, a terra al quarto giro mentre era nono (primo tra i ducatisti): un altro GP amaro.


YAMAHA VOTO 9
Il cambio seamless ha portato dei vantaggi e, in generale, su questa pista la M1 è sembrata piuttosto equilibrata. Anche se la vera differenza l’ha fatta il pilota.


HONDA 9
E’ stata battuta, ma non è sembrata affatto inferiore alla rivale: è una gran bella moto.


DUCATI 4
Più che alla moto – non essendoci novità, il giudizio non può cambiare – il voto è alla gestione in generale: non si sa nulla di cosa si stia facendo in azienda, non vengono comunicati i piani futuri, non c’è nessuno che ci metta la faccia, i piloti vengono lasciati soli a rispondere alle domande che dovrebbero invece essere sviscerati dal responsabile del progetto MotoGP. Della serie: peggio di così è difficile. E anche lo sponsor ha perso la pazienza.