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JORGE LORENZO VOTO 10
Dopo le prove, solo quarto, poteva sembrare un po’ in difficoltà, ma bastava analizzare il passo per capire che in gara non ce ne sarebbe stato per nessuno. Così è stato, nonostante una partenza un po’ prudente: è in forma strepitosa, fa sorpassi da paura e non si capisce chi e come possa batterlo.
CASEY STONER 7
In prova ha fatto ammattire i suoi meccanici, ma in gara ha dato il massimo, cercando di vincere in qualche modo la sfida con il chattering. Non ci è riuscito e per questo ha dovuto arrendersi a Lorenzo, ma non ha troppo da rimproverarsi.
DANI PEDROSA 6
E’ arrivato attaccato al compagno di squadra e – quindi – un voto di differenza potrebbe sembrare troppo, ma la sensazione è che non ci abbia creduto abbastanza. E anche nell’ultimo giro è stato troppo rinunciatario, non riuscendo ad approfittare delle difficoltà del compagno di squadra.
ALVARO BAUTISTA 8
Pole position, quarto in gara a 5”196 da Lorenzo e a 1”5 dai due piloti HRC: di più non poteva fare. Tra i piloti Honda è l’unico a non lamentarsi della nuova Bridgestone anteriore e GP dopo GP cresce continuamente. Speriamo riesca a inserirsi costantemente nel gruppo dei primi.
BEN SPIES 6
Un netto passo in avanti rispetto ai precedenti GP e per i primi quattro giri è anche stato in testa. Poi ha dovuto rallentare e ha chiuso quinto, girando più piano tra tutti i piloti Yamaha. Insomma, è in ripresa, ma la strada è ancora lunga.
CAL CRUCTCHLOW 9
L’eroe della giornata, capace di rimontare dall’ultima alla sesta posizione, nonostante una frattura al piede sinistro. Ha guidato forte, come un indemoniato: se non fosse caduto in prova (con il senno di poi un grave errore), si sarebbe giocato il podio. Piace per la sua aggressività e per il suo spirito.
NICKY HAYDEN 7,5
In prova è caduto a due curve dal traguardo quando era a pochi centesimi dalla pole, in gara ha attaccato nei primi giri, cercando di sfruttare al massimo la sua moto. Proprio per questo, in più di un’occasione è finito lungo, poi largo e nel finale ha dovuto cedere la posizione a Crutchlow. Ha rifilato 21 secondi al compagno di squadra: una vita.
STEFAN BRADL 6
Ha corso con l’anulare sinistro infortunato per una caduta in prova, ma, soprattutto, ha faticato su una pista particolarmente difficile da interpretare.
VALENTINO ROSSI 4
Un lampo sul bagnato, poi il buio assoluto. Come era già successo nel 2011, il nove volte iridato lascia Silverstone con la coda tra le gambe: ha sempre preso paga da Hayden (a parte il turno sul bagnato), non riuscendo a capire nulla né sulla messa a punto della moto né su come interpretare il tracciato di Silverstone.
HECTOR BARBERA 4
In prova fa sempre dei gran tempi, ma solo attaccandosi dietro a qualcuno (questa volta Lorenzo): deve imparare a lavorare per la gara.
ANDREA DOVIZIOSO 5
Stava andando forte e il podio – anzi il secondo posto – era ampiamente alla sua portata. Purtroppo, un piccolo errore al decimo giro l’ha fatto cadere, ma si conferma veloce. Deve però migliorare molto in prova, non può partire sempre dalla terza fila.
MICHELE PIRRO 7
Alla guida di una CRT non troppo competitiva, sta dimostrando di saper guidare, arrivando a un passo dalle ben più competitive ART del team Martinez.
YAMAHA VOTO 9
Non sembra avere punti deboli e riesce a far lavorare meglio di tutte le altre moto le gomme Bridgestone: attualmente, è il punto di riferimento tecnico.
HONDA 6,5
E’ vero che se non ci fosse stato Lorenzo, avrebbe conquistato l’intero podio, ma è altrettanto vero che se Dovizioso e Crutchlow non fossero stati rallentati dalle cadute difficilmente si sarebbe vista una RC213V nei primi tre. Non si riesce a eliminare il chattering e adesso c’è pure il problema della Bridgestone anteriore.
DUCATI 5
Il distacco da Honda e Yamaha rimane pesante, tra 0”8 e 1”0 al giro: con la GP12 non si può vincere e nemmeno lottare per il podio.