Lin Jarvis e la crisi motori Yamaha: “Siamo preoccupati”

Lin Jarvis e la crisi motori Yamaha: “Siamo preoccupati”
Tre rotture in due weekend di gara, tanti motori già punzonati e quindi non modificabili; in Yamaha temono. Cosa succederebbe se fosse necessario punzonarne altri?
29 luglio 2020

È inutile negarlo: Yamaha si trova ad affrontare una spada di Damocle che pende sulla testa dei piloti. I problemi di affidabilità accusati nei due fine settimana di Jerez gettano un'ombra funesta sulle prospettive della Casa di Iwata in ottica mondiale. Perché con lo sviluppo bloccato fino al 2021, le possibilità per Yamaha di intervenire sui motori già punzonati sono fortemente ridotte a operazioni di banale manutenzione, e risolvere il problema evidenziato in Andalusia potrebbe non essere possibile senza punzonare nuove unità.

Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Chi meglio di Lin Jarvis per analizzare la situazione? Iniziamo parlando delle prestazioni a Jerez.

“Ero ottimista, perché già lo scorso weekend eravamo andati piuttosto bene qui. È stato comunque molto bello poter piazzare tre piloti sul podio - avrebbero potuto essere due, siamo stati fortunati perché Bagnaia ha avuto problemi di motore. Bisogna prendere quello che viene perché in questa situazione tutto conta.”

Si viene però rapidamente a parlare del quarto pilota, quel Franco Morbidelli che non è riuscito a salire sul podio perché tradito dal suo motore - il terzo in due settimane rotto sulla Yamaha M1. Un problema vero, perché l’allocazione dei propulsori in MotoGP quest’anno prevede un massimo di cinque motori per pilota.

Tre piloti della Casa di Iwata (Rossi, Quartararo e Morbidelli) ne hanno punzonati già quattro, mentre Viñales addirittura cinque, esaurendo quindi la sua dotazione. Ed è a questo punto importantissimo capire se il problema sia strutturale - e se la rottura sia la stessa per tutti e tre, come sembra da fuori - perché se così fosse Yamaha si troverebbe a dover punzonare motori aggiuntivi, incorrendo in penalità, oppure a limitare le prestazioni dei propulsori già punzonati per salvaguardarne l’affidabilità.

“Non sappiamo ancora se si tratti dello stesso problema per tutti e tre, stiamo ancora indagando ma ci serve tempo per capire - per adesso ci limitiamo a ritenerci fortunati perché non è successo in gara su uno dei motori di Quartararo. Abbiamo già mandato i motori in Giappone per capire meglio quale sia il problema, ma siamo ovviamente preoccupati perché tre motori in due gare è decisamente troppo.”

Ma a questo punto, dopo aver aperto i due motori rotti settimana scorsa (uno di Viñales, nelle FP3, e uno di Rossi in gara) avete capito se si tratta di un pezzo che potete sostituire senza violare il regolamento?

“Ad oggi non sono ancora in grado di dirlo, presto vi sapremo dire di più”

Dietro il politichese di Lin Jarvis si nasconde evidentemente la preoccupazione per una situazione più complessa del previsto, che stride con una classifica al momento favorevole a Yamaha. Ma cosa potrebbe succedere se a Iwata si trovassero costretti a punzonare altri propulsori oltre l'allocazione massima consentita? Come già accaduto in passato, se i piloti Yamaha dovessero utilizzare un sesto motore sarebbero costretti a partire dalla corsia box, situazione che sostanzialmente pregiudicherebbe le speranze di vittoria del pilota stesso in quella gara.