17 luglio 2020
- ore 16:32
Marc Marquez: “Caduta strana, non stavo spingendo così forte: è saltato un po’ l’anteriore, ho spinto con il ginocchio e per questo la moto si è alzata e sono caduto. Fortunatamente non mi sono fatto nulla. La nuova Michelin ha più grip, un bene in uscita, ma spinge di più in entrata di curva sull’anteriore. Questa mattina siamo partiti come mercoledì, mentre nel pomeriggio abbiamo cercato di modificare l’assetto per avere più feeling, stiamo ancora raccogliendo dati. Al mattino, con più grip, devi usare linee differenti, modificare un po’ lo stile di guida, mentre nel pomeriggio c’è meno grip, è un po’ più difficile, ma mi sono sentito bene. Poi abbiamo cambiato qualcosa, perso un po’ la strada, ma è ok. A Jerez è sempre complicato trovare l’assetto giusto per la gara. Questa è una moto abbastanza difficile capire dov’è il limite e capire il limite. E’ successo anche l’anno scorso con Lorenzo: se vuoi capire il limite, devi cadere. Per questo io cerco sempre il limite durante le prove… Fisicamente sarà una gara dura per il caldo, ma anche perché è la prima gara della stagione: per quanto ti puoi preparare bene a casa, la prima gara è sempre differente e complicata. Personalmente, per me è peggio in Malesia e in thalinadia che qui. La moto? Il motore è un’evoluzione, l’elettronica è un’evoluzione, il telaio ha qualcosa di nuovo, ma poco, mentre per l’aerodinamica, avendo una sola carta da giocare tra 2020 e 2021 vogliamo essere sicuri, per questo abbiamo deciso di usare la 2019, la conosciamo meglio, siamo più sicuri. Nel pomeriggio il vento spingeva un po’ nelle curve veloci, ma a Phillip Island è decisamente peggio…Quando sono caduto stavo usando il telaio nuovo, che avevamo già provato durante l’inverno, ma il tempo l’ho fatto con quello vecchio, nelle fP1 non ho usato niente di nuovo. Nelle FP2 abbiamo “giocato” un po’ di più, ma sono prove che vanno fatte. Le sensazioni sono buone, molto simili al 2019: la moto rimane critica sull’anteriore, è facile cadere. A livello generale sono contento, pur provando materiale nelle fP2 ho tenuto il ritmo di Quartararo e dei piloti più veloci. Jerez senza pubblico? L’atmosfera non è da circuito, è un po’ triste: solitamente, quando vengo a Jerez mi gusta vedere le nasiere, i tifosi sulle colline”.
“Io faccio il mio lavoro, ma nelle FP1, nell’ultima uscita ci siamo trovati insieme con Alex. Io non l’ho visto, lui mi ha seguito: è quello che deve fare non solo con me, ma con tutti i piloti. Quando io sono arrivato in MotoGP, cercavo sempre di seguire Pedrosa per imparare, è quello che deve fare lui”.