MotoGP 2020. I temi del GP di Francia

MotoGP 2020. I temi del GP di Francia
Il clima sarà il fattore più determinante su una pista che comunque vede favorite Yamaha e Suzuki. Ultima occasione di Dovizioso per la lotta al titolo, e per il riscatto di Rossi. Attenzione a Zarco, molto veloce a Le Mans
8 ottobre 2020

Altre sei gare in sette settimane, due “triple” consecutive: si comincia dal GP di Francia, Le Mans, per una gara che potrebbe essere pesantemente condizionata dal clima. Si arriva con una situazione di classifica un po’ più delineata, con due piloti che sembrano avere molte più possibilità degli altri per succedere a Marc Márquez: Fabio Quartararò, nettamente il più vincente fino a questo momento (tre trionfi, contro uno degli avversari); Joan Mir, nessun successo, ma tre podi consecutivi, per una costanza sconosciuta ai rivali. Ovviamente, anche Maverick Viñales, Andrea Dovizioso e Franco Morbidelli (e non solo) non sono tagliati fuori dalla lotta per il titolo, ma Quartararò e Mir sono in questo momento i più accreditati. Ma abbiamo visto come ogni pronostico venga immediatamente smentito… Ecco quali potrebbero essere i temi del GP di Francia.

Il clima

Sarà la variabile più importante: che tempo ci sarà a Le Mans, quanto farà freddo, pioverà? Mai la MotoGP ha corso sul circuito Bugatti in questa stagione: la Michelin deve azzeccare la scelta delle mescole, un errore con temperature basse potrebbe avere conseguenze importanti.

 

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Pista Yamaha e Suzuki

Storicamente Le Mans è un tracciato favorevole alla Yamaha: sarà così anche in questa stagione senza certezze? Sulla carta sì, anche perché non ci sono importanti ripartenze da fermo. Discorso ovviamente estendibile alla Suzuki, che ha mostrato di essere competitiva in circostanze molto differenti. Le statistiche dicono che un pilota Yamaha non vince a Le Mans dal 2017 (Viñales), mentre la Suzuki non ci riesce addirittura dal 2007, quando Chris Vermeulen trionfò sul bagnato.

Ultima possibilità per Dovizioso/Ducati

Dopo la caduta a Barcellona alla seconda curva (non per colpa sua), Andrea Dovizioso deve riscattarsi su una pista dove la Ducati non ha mai vinto, ma al massimo ha fatto seconda, con Capirossi (2006), Rossi (2012), Petrucci (2018) e Dovizioso (2019). Per Dovizioso e la Ducati è una sorta di ultima spiaggia: un altro risultato negativo metterebbe probabilmente fine alle speranze iridate di Andrea (e della Ducati).

Rossi per il riscatto

Dopo due cadute consecutive, Valentino Rossi deve riscattarsi con una prestazione convincente, come peraltro era stata quella nel GP di Catalunya. Rossi è fuori dalla lotta per il titolo, ma ha dimostrato di avere la velocità per potersi giocare la vittoria in qualche GP: a Le Mans potrebbe avere una buona occasione da sfruttare.

Quartararò e Mir sotto pressione

A sei gare dalla fine la classifica rimane molto corta, ma Fabio Quartararò e Joan Mir sembrano quelli con più possibilità di conquistare il titolo. Da qui in avanti la pressione sarà sempre più elevata, saperla gestire farà la differenza.

Mir per la storia

Se Joan Mir riuscisse ad arrivare nei primi tre anche a Le Mans, eguaglierebbe un primato di quattro podi consecutivi che un pilota Suzuki non ottiene dal 1994, quando Kevin Schwantz conquistò la vittoria in Giappone e il secondo posto in Spagna, Austria e Germania.

Zarco molto veloce qui

Nel 2018, con la Yamaha, Johann Zarco partì dalla pole position e nel 2017 fu secondo al traguardo (anche grazie alla caduta di Rossi nell’ultimo giro…), miglior risultato mai conquistato da un pilota francese in 500/MotoGP a Le Mans: insomma, Johann va molto forte su questa pista, potrebbe essere un avversario tosto per tutti.

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