7 febbraio 2024
- ore 10:37
Luca Marini: "Honda fatica a far lavorare bene le gomme"
“Ho fatto una simulazione gara: è stato complicato (nel live trovate i tempi, NDA). Oggi abbiamo provato tante cose, abbiamo scelto un pacchetto per fare la simulazione, ma la verità è che non siamo ancora a pronti. Abbiamo bisogno di più tempo, sinceramente mi aspettavo di più dalla simulazione di gara. Quando la gomma posteriore cala, la guida cambia parecchio. Quindi è difficile continuare a spingere con buoni tempi sul giro. Ma sappiamo cosa dobbiamo migliorare, abbiamo solo bisogno di più tempo. Mi aspettavo di fare un po' meno fatica, perché con le gomme nuove, la moto non è poi così male, come conferma il tempo sul giro di Johan, davvero buono. Per farlo, devi rischiare molto, devi spingere come un dannato per girare in 1’57", ma la moto funziona, mentre con le gomme usate facciamo molta fatica, sembra che il divario tra i primi e noi con le gomme usate sia più di 6 decimi rispetto a Jorge nel giro di qualifica. Il consumo degli pneumatici è troppo elevato? No, no, il consumo degli pneumatici è buono. È il modo in cui le gomme vengono spinte dalla moto, il modo in cui le gomme lavorano durante una gara che cambia molto il pneumatico posteriore: la Ducati è molto forte in questo, usano la gomma posteriore correttamente. Al momento, qual è la più grande differenza che Ducati ha e che Honda non ha? Forse tutto. Come far funzionare al meglio lo pneumatico. Sono situazioni completamente opposte. La Ducati è da una parte e la Honda dall'altra. Sembra che la pinna posteriore o l'aerodinamica posteriore aiutino a spingere il posteriore, ma è solo una piccola differenza. La si vuole tenere perché è bella da vedere, ma non fa una grande differenza: con queste piccole cose, forse c’è un po' più di stabilità, ma sono cose piccole. Dobbiamo lavorare dappertutto, ma per quanto mi riguarda penso che dobbiamo lavorare prima di tutto sul setting. Qui a Sepang abbiamo tante cose da provare, quindi non abbiamo tempo per cercare di fare un setting adeguato a questa pista. Penso che i test del Qatar saranno completamente diversi perché in soli due giorni si preparerà solo il weekend di gara. Quindi per tutti sarà la stessa cosa, mentre qui bisogna fare tutto il lavoro sporco prima della stagione: ogni volta dobbiamo aspettare molto tra un'uscita e l'altra per cambiare tutto, provare questo, provare quello. Quindi stiamo lavorando su tutte le direzioni, su tutte le parti della moto. Se devo cambiare qualcosa nel setting, certo, dobbiamo migliorare la curva, perché dobbiamo alzare prima la moto, ma se alziamo prima la moto, allora abbiamo più impennamento, quindi siamo in questo tipo di situazione ora, e non è così facile, perché non abbiamo grip anche al posteriore. I giapponesi sono davvero intelligenti, grandiosi e precisi e vogliono la perfezione ogni volta che si deve provare qualcosa, ogni uscita la moto deve essere perfetta, mentre il metodo italiano è più... "Dai dai dai”! Quando la Honda accende il motore per la prima volta, è già perfetta. Il lavoro è fatto, la parte elettronica è perfetta, non devi preoccuparti di nessun allarme o altro. Tutto è super preciso, e anche quando si vuole lavorare sul serbatoio, sul cupolino, sulla carenatura, si raggiunge la perfezione al primo colpo. Ma c’è bisogno di tempo. Troppo materiale da provare? No. Quando sei in difficoltà, le novità non sono mai troppe, non c’è il rischio di andare in confusione. Anche perché la direzione da seguire è chiara a tutti”