15 novembre 2024
- ore 17:41
L'intervista di Gigi Dall'Igna a Sky (Talent Time)
*"*È stata una stagione fantastica. Se pensi che in Thailandia, durante la
Sprint Race, le prime otto moto all'arrivo erano tutte Ducati, si capisce
che questo è veramente un sogno che si realizza, un qualcosa per cui vale
veramente la pena di ringraziare tutte le persone che in qualche maniera
collaborano a questo progetto. Come dico sempre, non è importante che il
gruppo segua le mie idee, l'importante è che il gruppo segua le idee
giuste. Quindi bisogna saper fare un passo indietro qualche volta, far fare
un passo avanti anche gli altri. Credo che quello che conta è sempre la
squadra, il gruppo. Sono sempre stato molto affascinato dalla tecnologia,
dalla tecnica, dalla scienza in generale. Mi sarebbe veramente piaciuto
tanto fare fisica, ma per fare fisica ad alto livello probabilmente non ho
quelle qualità e quindi mi sono accontentato di fare l'ingegnere. Una delle
cose che guardo molto di un pilota è cosa fa, come riesce ad affrontare i
problemi che si trova a dover gestire. Per esempio Bagnaia, nella sua
carriera, soprattutto in Moto3, non ha sicuramente avuto sempre la moto
migliore, però è sempre stato quello che indipendentemente dalla moto che
aveva, ha sempre cercato di rendere al massimo, ha sempre cercato di
portare a casa il risultato e questa secondo me è una condizione essenziale
per poter poi vincere il campionato. Cerco prima di tutto di creargli
intorno un clima, un sistema che possa andar bene per il carattere che ha.
Ogni pilota è una persona, ogni persona ha delle esigenze diverse, bisogna
cercare di gestire diversamente i diversi piloti. Vincere il campionato del
mondo, che è l'obiettivo che abbiamo noi e anche lui, quindi è di sicuro il
pilota più importante nella storia di Ducati. Martin è molto diverso da
Pecco. È uno che ha nell'istinto il suo punto più importante. Infatti è un
pilota che ci mette veramente poco ad apprendere, ad imparare, è stato
competitivo dalla prima gara in MotoGP ed è sicuramente un grande talento,
un grande campione e sicuramente farà parlare di sé indipendentemente dalla
team della moto che avrà a disposizione.In questo momento abbiamo tante
idee che dobbiamo sperimentare, che dobbiamo provare. Non tutte, tante di
queste idee passeranno il filtro di Michele, stanno già passando il filtro
di Michele per poi cominciare ad affrontare il filtro vero e proprio che
sarà poi quello dei piloti che la guideranno nel Mondiale il prossimo anno.
In questo momento è un insieme di idee e non so dirti quale di queste
idee… L'anno
scorso dovevamo fare uno step in più perché gli altri avevano a
disposizione le concessioni quindi abbiamo rischiato in maniera più
importante. Quest'anno onestamente mi sembra il caso di mettere sulla moto
nuova le cose che riteniamo sicure, quindi non credo che faremo un altro
passo avanti così importante. Se uno vuol continuare ad essere davanti deve
pensare di essere l'ultimo, questa la mentalità che serve per cercare di
continuare ad essere sempre un po' più avanti. Se uno si mette in testa che
gli altri non lo raggiungeranno mai alla prima gara del prossimo anno
saremo ultimi. Sulla carta sicuramente partono avvantaggiati gli europei,
KTM e Aprilia partiranno da un punto migliore rispetto a quello dei
giapponesi. Però i giapponesi hanno dal lato loro il fatto di avere le
concessioni che è un vantaggio enorme, se uno le sfrutta bene in poco
tempo, si può ridurre in maniera importante il gap che c'è tra noi. Io
onestamente mi aspettavo che avessero fatto degli step un po' più
importanti. Sicuramente sia Enea che anche Martin sono due campioni veri
che hanno la grinta, la determinazione e sanno come si fa a vincere le
gare. Saranno sicuramente degli avversari più pericolosi il prossimo
anno. Tutti
vogliono cercare delle soluzioni per migliorare il proprio pacchetto sia
dal punto di vista dei piloti ma anche dal punto di vista tecnico. Di
Giannantonio secondo me molti lo sottovalutano ma io credo che invece sia
un grande campione. L'anno scorso nell'ultima parte di stagione ha fatto
delle gare veramente strepitose mettendo in difficoltà sia Pecco che anche
Morbidelli. Lui ha le caratteristiche per poter fare molto bene,
semplicemente deve prenderne coscienza e farlo. Noi non è che abbiamo perso
Pramac o abbiamo perso Martin ed Enea perché abbiamo scelto Marquez. È
stata una decisione di tutto il sistema che voleva che noi perdessimo un
team. Se tu mi chiedi se sono contento di come è andata la cosa, ti devo
dire di no. Avrei sicuramente preferito fare delle cose diverse e riuscire
a gestire meglio i nostri team che erano contenti di stare con noi.
Gestiremo Bagnaia e Marquez allo stesso modo di come abbiamo gestito Martín
e Bagnaia in questi due anni qua. Sono due piloti che lotteranno per
ragionevolmente vincere il Mondiale. Il Mondiale lo vincerà un solo pilota
e quindi ci sarà sicuramente una battaglia importante. Li vedo come due
piloti che lavorano per lo stesso obiettivo. Evidentemente ci saranno dei
momenti in cui sarà importante per loro aiutare complessivamente tutta la
struttura e degli altri momenti in cui giocheranno da soli per cercare di
portare a casa il loro obiettivo. Sono intelligenti quindi nelle cose che
interessano a tutti sicuramente collaboreranno. Il muro non ci sarà mai,
fino a che ci sarò io in Ducati. Il mio approccio nei confronti dei piloti
è stato così per tutta la mia carriera e non vedo perché devo cambiarlo
adesso. Non faccio distinzioni per nessuno, noi ascolteremo tutti. Poi alla
fine il gruppo tecnico deciderà quali soluzioni portare avanti. Abbiamo la
capacità, la potenzialità. Si possono tranquillamente portare avanti telai
diversi, portando a casa l'esperienza dalle due configurazioni per poi
magari in un passo successivo capire come fare per unificarle. È il miglior
team nella storia di Ducati, quindi credo che sarà bello”