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Non si placa la polemica attorno alla decisione di Jorge Lorenzo di tornare in pista dopo poco più di un giorno dall'operazione alla clavicola che si era procurato nel prove del GP. Nel contesto dell’ammirazione per l’impresa compiuta dal campione del mondo, diversi sostengono come però Jorge abbia corso un rischio inutile, figlio di un ambiente divenuto troppo esasperato e che mette troppa pressione addosso ai top riders. Vi riportiamo un’interessante dichiarazione rilasciata dal primario dell’équipe medica che ha operato Lorenzo subito dopo la caduta del giovedì pomeriggio che spiega nel dettaglio quali siano i rischi derivanti dal correre una gara, appena il sabato dopo, nelle condizioni in cui l’ha fatto Jorge.
«Non dobbiamo dimenticarci che Jorge Lorenzo si era rotto una clavicola sulla parte anteriore con una linea di frattura insolita ed un terzo frammento molto de localizzato e vicinissimo a vena ed arteria sub clavicolari, con i pericoli che ne conseguono.» Questa la dichiarazione all’agenzia iberica EFE di Joaquín Rodríguez, chirurgo che ha operato Lorenzo all’Hospital General de Cataluña e aveva “sconsigliato” al campione del mondo di correre il sabato ad Assen.
«Questo genere di fratture possono a volte provocare lesioni molto gravi ai vasi sanguigni che passano sotto la clavicola o anche alla pleura. Non bisogna sottovalutare queste fratture, che per la maggior parte non sono pericolose ma nel caso di Jorge un po’ lo era» prosegue Rodríguez. «Al termine dell’intervento abbiamo parlato con Jorge sconsigliandogli di correre, ma avendo capito che aveva già in testa l’idea di correre, gli abbiamo indicato una serie di movimenti che non doveva effettuare per nessun motivo – muovere il braccio sopra la testa o ruotarlo in avanti di 90°, ovvero i movimenti che caricano la clavicola»
«Gli abbiamo detto quali precauzioni prendere e tutti i segnali di allarme per cui si sarebbe dovuto ritirare immediatamente se qualcosa gli avesse fatto male. Credo avesse capito, ha inteso molto bene il nostro messaggio e quando si è sottoposto alla visita medica l’ha passata con relativa facilità. Poi ha girato nel warm-up, facendo undici giri, le sensazioni erano buone ed è finita bene. Io e la mia equipe però abbiamo sofferto nel vederlo correre, osservando ogni movimento, la sua postura… eravamo preoccupatissimi, ma Jorge ci ha dato una lezione di forza fisica e psicologica e di determinazione nel superare i problemi»
Al termine della gara Lorenzo si è sottoposto ad un esame, che ha confermato come Lorenzo stesse perfettamente. I rischi però non erano banali: se Jorge fosse caduto, anche una banale scivolata avrebbe potuto avere esiti disastrosi. «Quando si cade e si colpisce una zona che è stata operata con inserimento di una placca o di viti possono succedere tantissime cose. La placca può staccarsi dall’osso, l’osso stesso si può tornare a rompere in una zona non coperta dalla placca, o la placca si può piegare a metà. Il rischio c’è, è evidente, e Jorge se l’è assunto»