Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Dopo sei giorni di test in Malesia, si può fare un bilancio, anche se, è bene sottolinearlo, avendo provato su una sola pista non si possono emettere verdetti definitivi. Ecco comunque il giudizio su quanto visto a Sepang, stilando una sorta di classifica assegnando, per ciascuno dei due test effettuati, i punti come se si trattasse di un GP iridato. Quindi: 25 al primo, 20 al secondo, 16 al terzo, 13 al quarto, 11 al quinto e via a scalare fino al punto per il 15esimo. Un giochino che permette di scoprire alcune cose interessanti.
1. CASEY STONER 41 punti (16+25)
Al di là della classifica, condizionata dal terzo posto del primo test, Stoner è stato l'autentico dominatore dei test di Sepang. Il suo adattamento alla Honda è stato immediato e straordinario, il suo sorriso, stampato quasi perennemente sul volto - fatta eccezione per il secondo giorno del secondo test - conferma che l'australiano è in forma. Tra l'altro, quella malese non è la sua pista preferita: altro indizio a favore dell'australiano.
2. MARCO SIMONCELLI 41 punti (25+16)
Un primo e un terzo posto per Marco Simoncelli, autentica rivelazione positiva di Sepang, tracciato da sempre ostico per l'ex iridato della 250. I passi in avanti fatti da Marco sono evidenti e anche vederlo in sella fa una bella impressione. Simoncelli, però, ha effettuato due simulazioni, uno per test, con risultati inferiore al potenziale messo in mostra nel singolo giro. Insomma, è decisamente più veloce del 2010, ma la sensazione è che debba ancora lavorare per tenere il passo dei migliori.
3. DANI PEDROSA 40 punti (20+20)
E' sempre difficile decifrare le prestazioni di Dani Pedrosa, ma è piuttosto evidente che lo spagnolo è andato forte. Dani, abituato a essere il "cocco" della HRC, si sta impegnando allo spasimo per tenere testa allo scatenato Stoner, che sta mettendo in dubbio il suo ruolo privilegiato all'interno della Honda. Risultato: un Pedrosa così non si era mai visto, soprattutto in inverno. In questo momento è l'unico che sembra poter tenere il passo dell'australiano sia sul singolo giro sia sulla distanza.
4. ANDREA DOVIZIOSO 24 punti (11+13)
I punti totalizzati smorzano un po' gli entusiasmi: questa classifica sembra dire che Dovizioso è sempre più vicino, ma gli manca ancora un bel po' prima di raggiungere i due compagni di box. In realtà, però, nei sei giorni di Sepang Andrea è stato decisamente competitivo e questo sta facendo crescere la fiducia in se stesso: Dovi adesso è più conscio delle sue potenzialità. Ma vale il discorso fatto per Simoncelli: c'è ancora da fare per essere a livello di Stoner e Pedrosa.
5. JORGE LORENZO 23 punti (13+10)
Stando alla classifica dei tempi è la grande delusione di questo inizio 2011, perché, a differenza dell'anno scorso, non è mai stato davanti, prendendo addirittura paga per due giorni di fila dal compagno di squadra Ben Spies. Se si analizzano però attentamente i cronologici, si vede che Lorenzo non è poi andato così male, anche se i piloti Honda al momento sono lontani. Ma a Sepang Jorge non è mai stato troppo incisivo: in Qatar il campione del mondo dovrebbe essere più competitivo.
6. BEN SPIES 21 punti (10+11)
Come Dovizioso, anche Spies viene penalizzato da questo "giochino" della classifica dei test. Un sesto posto assoluto sembra piuttosto deludente, quando, al contrario, Ben sembra aver lavorato piuttosto bene, con la solita determinazione e concretezza: ha lasciato Sepang dando la sensazione di essere pronto per lottare costantemente per il podio.
7. COLIN EDWARDS 16 punti (7+9)
Un passo in avanti rispetto al deludentissimo 2010. Ma va ricordato che Colin Edwards è sempre stato più competitivo in inverno che in estate.
8. HIROSHI AOYAMA 16 punti (9+7)
E' andato benino, sfruttando il vantaggio di una pista a lui sempre favorevole, cadendo però tre volte in sei giorni. Può aspirare a essere il miglior pilota non ufficiale della stagione.
9. ALVARO BAUTISTA 14 punti (6+8)
Una prestazione senza infamia e senza lode, con una Suzuki che rimane sempre almeno un passo indietro alla concorrenza. Difficile pensare che possa lottare per posizioni più nobili, a meno di condizioni estremamente favorevoli.
10. NICKY HAYDEN 12 punti (8+4)
Un pilota in crisi, incapace di fare i tempi realizzati nel 2010 con la stessa moto. Da fuori ha dato l'idea di un pilota avvilito e demoralizzato, con poche idee e confuse. Speriamo si riprenda.
11. HECTOR BARBERA 10 punti (4+6)
E' il solito Barbera: per fare il tempo, si deve attaccare a qualcuno e quando è da solo sembra perdersi. Si dà comunque da fare su una moto non certo facile.
12. VALENTINO ROSSI 10 punti (5+5)
Stessa posizione nei due test, ma distacco passato da 1" di inizio febbraio a 1"8 della seconda sessione. Il primo ad aspettarsi un risultato migliore è Valentino, che al termine del primo giorno sembrava gasato e convinto di chiudere i test a ridosso degli ufficiali Honda e Yamaha. Invece c'è stato un rallentamento che non può essere giustificato solo con la febbre che l'ha tenuto a letto mercoledì 23 febbraio: qualcosa non ha funzionato come Rossi e la squadra si aspettavano. E' vero che quella di Sepang è sempre stata una pista difficile per la Ducati, ma è altrettanto vero che lì Valentino ha sempre fatto la differenza con qualsiasi moto. In Qatar il campione di Tavullia dovrebbe essere più vicino, ma al momento è difficile pensare che possa lottare per un risultato prestigioso.
13 LORIS CAPIROSSI 6 punti (3+3)
Continua a ripetere che la "Ducati non curva, è difficilissima in inserimento e percorrenza". Al di là dell'età, non si è risparmiato, ma non si vede una via di uscita.
14. RANDY DE PUNIET 3 punti (2+1)
Fa effetto vedere uno grintoso e veloce sul singolo giro come lui così indietro: De Puniet era completamente frastornato da una moto a suo modo di vedere quasi inguidabile.
15. CAL CRUTCHLOW 2 punti (0+2)
La MotoGP non è la SBK, Crutchlow non è Spies: il ragazzo ha bisogno di tempo, ma dimentichiamoci le buone prestazioni fatte vedere nel campionato per derivate dalla serie.
16. KAREL ABRAHAM 1 punto (1+0)
Per andare forte, non bastano i soldi.
17. TONI ELIAS 0 PUNTI (0+0)
17esimo a 2"159 nel primo test, 16esimo a 2"745 nel secondo: dire che Toni Elias fatica è dir poco. Mettiamola così: anche Marco Simoncelli l'anno scorso di questi tempi, prendeva 2"5 e cadeva a ripetizione. E' l'unico dato che viene in mente per dare un po' di conforto al campione del mondo della Moto2, categoria assolutamente non idonea a preparare i piloti per la MotoGP.