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SEPANG – Primo nelle libere, con un passo spaventoso, davanti a tutti in qualifica, al termine di un altro turno di altissimo livello, con Lorenzo, Spies, Hayden e, infine, nuovamente Lorenzo che si sono alternati al comando. Era dal GP di Indianapolis che Jorge non conquistava la pole e nelle ultime due gare aveva mancato la prima fila: ecco perché la quinta pole stagionale dello spagnolo è piena di significati positivi.
«Questa per me – si compiace – è una pista complicata: in MotoGP non avevo mai conquistato la pole e, fino a oggi, non sono mai salito sul podio. Conquistare la prima posizione alla vigilia di un GP per me così importante è davvero significativo. Ma in gara potrebbe essere diverso».
In effetti, anche in Giappone, pur scattando dalla quarta posizione, Lorenzo aveva il miglior passo, che però non è più riuscito a ripetere alla domenica. Jorge ha ragione quando dice che il titolo è più importante del singolo successo, ma conquistare il titolo salendo sul gradino più alto del podio sarebbe fondamentale per zittire le voci che, in qualche modo, mettono in discussione il suo primato.
Al secondo posto, a sorpresa, Nicky Hayden, per la terza volta in questa stagione più veloce in prova del compagno di squadra. L’americano della Ducati ha avuto grandi problemi fino a una ventina di minuti dalla fine, poi è riuscito a trovare il giusto bilanciamento della sua GP10 e ha finito le qualifiche girando fortissimo.
«Ieri – spiega – avevamo utilizzato la messa a punto delle ultime gare, ma non riuscivo assolutamente a guidare. Così oggi abbiamo deciso di tornare alle regolazioni di quest’inverno: una scelta azzeccata. Il tempo sul giro è buono, ma, complessivamente, dobbiamo ancora migliorare».
La seconda fila è aperta da un brillantissimo Ben Spies, che se non fosse incappato in un piccolo dritto nell’ultimo giro tirato, sarebbe stato probabilmente più avanti. Ben ha guidato benissimo con una Yamaha, è bene ricordarlo, che a differenza di quella di Lorenzo e Rossi non dispone dell’ultima evoluzione del quattro cilindri. E anche a livello di elettronica non è così sofisticata: insomma, Ben ci ha messo sotto del suo.
Quinto e sesto Casey Stoner e Valentino Rossi, entrambi al di sotto delle aspettative, mentre per certi versi è miracoloso il nono posto di Loris Capirossi. Il pilota della Suzuki ha corso con la caviglia destra gonfia come un melone, conseguenza di una bruttissima caduta nel primo giro delle libere del mattino, causata, ancora una volta, dalla gomma fredda posteriore. Loris ha saltato così tutte le libere, in qualifica ha faticato - e probabilmente faticherà anche domani -, ma nell’ultimo giro ha tirato fuori il classico coniglio dal cilindro. Ci si aspettava qualcosa di più da Marco Simoncelli, undicesimo alle spalle del compagno di squadra Marco Melandri: Simoncelli a Sepang è assistito nei box anche dall’elettronico di Dani Pedrosa, “prestato”, in assenza dello spagnolo, dalla HRC al team Gresini.
Domani il via alle 16 locali, le 10 in Italia, con la speranza che non piova.