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Jorge Lorenzo ha rilasciato un’intervista a Paolo Ianieri, bravo collega della Gazzetta dello Sport. Vediamo gli spunti più interessanti, commentando le dichiarazioni del cinque volte campione del mondo.
Si parte dal perché la Yamaha non l’abbia scelto come eventuale sostituito di Valentino Rossi: essendo Jorge il collaudatore della Casa giapponese, teoricamente sarebbe stato la prima scelta. Ma già ad Aragon1 si era capito che la Yamaha avrebbe pensato ad altre soluzioni.
“(…)A Portimao - spiega Jorge alla Gazzetta dello Sport - non ero tanto in forma. Mi avessero fatto girare come fa la Ktm con Pedrosa è chiaro che mi sarei allenato regolarmente, ma a giugno la Yamaha mi aveva cominciato che non ci sarebbero più stati test, normale che non fossi pronto. La chiamata per Portimao mi ha colto di sorpresa”.
Poi Jorge spiega le sue difficoltà in Portogallo.
“Non puoi stare otto mesi senza guidare una MotoGP, perdi tutto: riflessi, capacità di reazione, ritmo. Serve un po’ di adattamento, ma io ho avuto a disposizione solo un giorno e mezzo(…), la squadra non era molto preparata, la moto quella del 2019, il circuito speciale, nuovo per tutti, bello ma strano. Impossibile andare forte”.
Lorenzo ha sicuramente ragione quando dice che è normale che non fosse pronto: se non hai in programma test e non ti alleni, non sei in forma, questo è sicuro. Ma un collaudatore che lavora per una Casa come la Yamaha deve farsi trovare sempre pronto, anche nel malaugurato caso di dover sostituire un pilota, non solo per effettuare test, poi cancellati dal maledetto virus. E’ vero, come dice Lorenzo, che se non guidi una MotoGP, tutto è complicato, mentre non regge la scusa della moto 2019: con una M1 molto simile, Morbidelli si sta giocando il mondiale…
Lorenzo dice che è sbagliato che la Yamaha lo abbai giudicato per quei 4 secondi presi a Portimao.“(…) Ho detto a Lin Jarvis (numero uno di Yamaha Corse, NDA) che il mio vero potenziale è quello di Sepang, a 0”7-1”5 dal primo, non i 4” di Portimao. Se pensano di dover cambiare io lo devo accettare, però per loro sarà difficile trovare un pilota che si adatterà così facilmente alla M1 come me e che capisca quale sia la direzione giusta (…) A me piacerebbe continuare perché la M1 è naturale per me. Dovessi andare all’Aprilia, l’altra opzione, non sarebbe così naturale per me. (…) A Lugano ho parlato con Iannone, se dovesse tornate potrei fargli da coach. Insomma, sarei doppiamente utile”.
Certamente, il potenziale di Lorenzo non è quello di Portimao, ma se hai una sola occasione durante l’anno per metterti in mostra, devi cercare di sfruttarla, altrimenti è normale che una Casa come la Yamaha pensi a un altro pilota. Sul fatto che sarà difficile trovare un pilota che si adatti alla M, personalmente ho qualche dubbio, considerando la velocità immediata - perlomeno fino a un certo livello - di tutti i piloti che sono saliti sulla M1 negli ultimi tre, quattro anni.
Poi il cinque volte iridato parla del campionato 2020, dando il suo giudizio su alcuni protagonisti.
“Il mio favorito è Mir: ha sbagliato solo una volta, la prima gara. (…) Quartararo: era il favorito e non lo è più, non ha la costanza, la cosa più difficile in MotoGP. (…) Vinales: è un pilota molto mentale, quando si sente forte può essere molto pericoloso, ma se dubiti di se stesso, il rendimenti cambia molto. Non sta dimostrando quello che molti si aspettavano da lui e tra questi mi ci metto anche io. Lui e Fabio sono tra i cinque piloti con più potenziale, sono giovani e veloci. Ma devono ancora dimostrare di essere campioni. (…) Morbidelli: ha una personalità molto semplice e simpatica, piace a tutti. (…) L’unico peccato di Franco è che non è giovanissimo, è arrivato un po’ tardi in MotoGP, ma non è tardi per riuscire a vincere dei mondiali. (…) Dovizioso: aveva una opportunità d’oro per vincere. (…) Da fuori dà la sensazione di non vedersi più dentro la MotoGP e questo invece di dargli più motivazione e rabbia per andare più forte ha avuto l’effetto contrario. Si è un po’ spento mentalmente e credo abbia influito sul risultato. (…) Marc Marquez: mentalmente questa lesione avrà un effetto sulla sua testa. Non so se negativo o positivo, lo scopriremo in futuro. (…) Alex Marquez: è stata una sorpresa gigantesca, la più grande della stagione. (…) Avrei scommesso che avrebbe avuto moltissime difficoltà e cadute, cadute ne ha fatte però è cresciuto tanto e ora va veloce”.
Valutazioni totalmente condivisibili.