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JEREZ – Jorge Lorenzo primo dopo sei GP (e quasi sette mesi) senza vittoria, Marc Marquez secondo con un dito fratturato: i piloti spagnoli tornano grandissimi protagonisti della MotoGP.
«Ci voleva, anche se, per la verità, non ho mai avuto dubbi: sapevo che, prima o poi, sarei tornato ai miei livelli», Lorenzo si gode il trionfo, arrivato al termine di un GP – anzi: di un fine settimana – dominato in maniera perfino imbarazzante. Così, nel giro finale, Jorge ha sfogato tutta la sua gioia iniziando a salutare il pubblico prima dell’ultima curva, per poi mimare di buttarsi nel laghetto come fece realmente nel 2010, quando rischiò di annegare.
«Volevo buttarmi – sorride – ma mentre correvo verso l’acqua mi sono reso conto che c’era troppa poca gente per aiutarmi in caso di problemi come cinque anni fa e ci ho ripensato…».
E’ stata l’unica titubanza di un GP trionfale.
«La temperatura era più fresca rispetto alle prove – ripercorre la sua cavalcata – e ho temuto che qualcosa potesse non funzionare come venerdì e sabato. Ma questa volta tutto è andato per il meglio, ho subito spinto forte, ma Marquez era sempre lì. Poi ho preso un po’ di vantaggio, ma al 17esimo giro mi sono spaventato, perché ho sentito qualche vibrazione al posteriore e ho guidato con maggiore attenzione. E’ una vittoria molto importante, arrivata in un posto speciale e dopo tante delusioni». Jorge non ha la spiegazione per un cambiamento così repentino. «Non c’è un solo motivo, ma una serie di fattori: sicuramente qui, come avevo già detto venerdì, ho guidato più d’istinto, senza pensare troppo, come sono capace. I momenti difficili capitano a tutti gli sportivi, ma aspettavo questa gara come una grande opportunità». Così, Jorge si rilancia prepotentemente anche nel mondiale, anche se il pilota della Yamaha sa che sarà una sfida durissima. «E’ il campionato di più alto livello della storia: Marquez è un fenomeno e lo ha dimostrato anche oggi arrivando secondo con un dito fratturato, Rossi è tornato nuovamente velocissimo e non molla mai. E ci sono anche le Ducati, al di là delle difficoltà di oggi».
Mentre Lorenzo festeggia, Marquez fa i conti con la fatica, ben visibile sul suo volto.
«La tenuta alla distanza era la grande incognita di questa gara – racconta -. Il dito non mi ha dato fastidio, ma per compensare la mancanza di forza a sinistra ho utilizzato maggiormente il braccio destro: ho sofferto parecchio. Per questo ho rallentato un po’ e quando mi hanno segnalato che Rossi si stava avvicinando ho pensato che ci sarebbe stato un altro arrivo tipo l’Argentina. Ho spinto di più e Valentino non è riuscito a tenere il ritmo: è un grande secondo posto. All’inizio ho provato a vincere, ma Lorenzo era imbattibile: dobbiamo lavorare per essere più veloci».