MotoGP 2022. Luca Marini: “Valentino è un boss diverso perché è ancora un pilota”

MotoGP 2022. Luca Marini: “Valentino è un boss diverso perché è ancora un pilota”
Il tavulliese ha parlato di Vale, ma anche delle sue aspettative e delle sue ambizioni, oltre che della Desmosedici GP22 che sembra neanche lontana parente della moto dello scorso anno
30 marzo 2022

“Alla fine di questa stagione sarò felice se sarò riuscito a vincere almeno una gara”. E’ un Luca Marini sorridente e che sembra aver messo alle spalle i problemi dell’esordio quello che si è presentato ai microfoni del sito ufficiale della MotoGP per l’ormai tradizionale videointervista. L’obiettivo, per il pilota di Tavullia dal sangue pesante, è chiaramente lo stesso di tutti gli altri, con il sogno ulteriore di arrivare ad un team ufficiale: “In questi tempi si può vincere il mondiale solo se si è in una squadra ufficiale, questo è quello che ci dice la storia. Penso che l'obiettivo di ogni pilota della MotoGP è vincere il campionato, nessuno è qui per lottare per il secondo o il terzo posto e se vuoi raggiungerlo devi essere in una squadra ufficiale, se si presenta l'occasione ovviamente io la prenderò, ma ho bisogno di lavorare bene in questa stagione ed essere nelle prime posizioni”.

Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Ad aiutarlo c’è anche suo fratello Valentino Rossi, che Luca Marini ha definito un “capo strano ma molto presente”. “Valentino vuole essere sempre coinvolto, portare la sua esperienza, il suo approccio alle corse... è ancora un pilota, e vuole che gli diamo notizie ogni giorno. È un boss diverso, questo è certo. Il Team Mooney VR46 è un nuovo progetto e ha molto potenziale. Mi piace molto lavorare con tutte queste persone, dallo staff al mio capo meccanico. Penso che possiamo ottenere grandi risultati, ma per questo dobbiamo lavorare un po' di più. Quest'anno ho una moto nuova e non abbiamo fatto abbastanza prove”.

Una Desmosedici GP22 uguale a quelle degli ufficiali, ma con cui anche gli stessi ufficiali stanno facendo più fatica di quanto ci si aspettasse: “L’anno scorso guidavo una GP19 e la differenza è enorme. La GP22 è migliorata sotto tutti i punti di vista: velocità, ingresso di curva, frenata, feeling con l'avantreno, capacità di sterzata. Penso che la Ducati stia lavorando molto bene, per noi è fantastico, perché puoi concentrarti su altro, non solo cambiare il tuo stile o adattarti alla moto, ora posso guidare come voglio essere veloce in ogni situazione”.

Da Automoto.it