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“Non so se sono al 100%, ma non credo sia necessario esserlo al 100% per lottare per un Mondiale” – Marc Marquez lo ha detto in occasione di una visita nei laboratori di Repsol in cui, insieme a Pol Espargarò, è stato chimico per un giorno. Siparietti promozionali a parte, però, i panni che vuole vestire non sono quelli dello scienziato, ma del campione del mondo e, visto che siamo in tema di materie scolastiche, ha fatto ricorso alla matematica e alla statistica per esprimere un concetto semplice: si può vincere un mondiale anche senza essere al massimo della forma. “Ho iniziato ad allenarmi molto tardi – ha aggiunto Marquez - ma i test in Malesia e Indonesia mi hanno fatto bene, e anche queste tre ultime settimane di lavoro sono state molto produttive, penso di arrivare in Qatar pronto”. Pronto e con un obiettivo che non solo è chiaro, ma è anche dichiarato: “Mi vedo tra i candidati per il titolo – ha concluso - ho già detto apertamente che il mio obiettivo è lottare per il mondiale. Sarò della partita e lo sarà anche il mio compagno di squadra, che ha fatto un ottimo pre-campionato”.
Marc Marquez intende provarci e sembra ben consapevole di chi saranno i suoi principali avversari. Con Fabio Quartararo su tutti. Il francese, ieri, ha rilasciato un’altra intervista e non s’è fatto scappare l’opportunità di esprimersi a sua volta ricorrendo alla matematica e alle percentuali. Sicuramente un caso, una combinazione più che una replica, con il nizzardo che, piuttosto, ha lanciato l’ennesimo messaggio a Yamaha: “Sto dando il 100% e dovrò dare sempre il 100% - ha detto il campione del mondo – Dovremo farlo tutti, stiamo lavorando su alcuni accorgimenti aerodinamici e cose del genere, ma la velocità massima è qualcosa di cui abbiamo bisogno sulla M1". Anche perché Quartararo non intende lasciare nelle mani di nessuno lo scettro del campione e quest’anno avrà una motivazione in più proprio in Marc Marquez: “Il piacere di lottare con Marc è diverso – ha concluso il francese - Quando sei in bagarre con lui è un'altra cosa, vedi più di un pilota, vedi un ragazzo che è stato sei volte campione della MotoGP e batterlo è un'altra cosa, bisogna essere onesti. Marc è stato il riferimento negli ultimi 10 anni, penso che sia qualcosa di speciale combattere con Marc, anche se ho perso due volte con lui a Misano e in Thailandia, è lì che ho imparato di più. Quando hai ‘Marc +0’ sul tabellone per più di 20 giri, come pilota puoi resistere a molta più pressione. Non vedo l'ora di combatterlo anche quest'anno”.