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La foto è di Assen 2022: Marco Bezzecchi, dopo aver conquistato il primo podio in MotoGP, fa il giro d’onore sventolando la bandiera gialla con il 46. Molto significativo.
“Ancora adesso è un ricordo vivo nella mia mente, ancora mi fa emozionare. Cerco di farci l’abitudine”
Ma si fa l’abitudine ai podi e alle vittorie?
“No! E’ una cosa strana: sono delle emozioni che fai fatica a descrivere. E non ci si abitua mai”
Quello di Assen è stato il GP più bello del 2022, o ce n’è un altro che ricordi con particolare piacere?
“In realtà ce ne sono state molto di gare belle, anche se, inevitabilmente, quando vai sul podio pensi sempre a quella come la più bella. Poi hai la coppa a casa, la guardi, ti ricordi… Ma è stata bella anche quella del Mugello, quella di Phillip Island, Aragon nel finale, Jerez, la rimonta dell’Argentina…”
Insomma, un bel po’. Più di quanto ti aspettassi?
“Sinceramente sì. Non pensavo di andare subito così bene, mi sono adattato velocemente alla moto, mi è piaciuta da subito e questo mi ha permesso di essere in fretta competitivo”
Una gara da dimenticare?
“A Barcellona ho fatto un errore che avevo già fatto in Texas: ero arrabbiato con me stesso. E poi mi ha dato fastidio sbagliare a Misano: in quella occasione, non ho gestito bene la giornata di domenica. Devo fare meglio nel 2023”
Perché non l’hai gestita bene: per la pressione di essere a casa, per la voglia di ottenere un bel risultato davanti a tuoi tifosi, o cosa?
“Ho dato troppa importanza a quella gara: c’è tutta la tua famiglia, la tribuna, i tifosi, il casco speciale… Avrei dovuto pensare che fosse una gara come tutte le altre, far finta di essere da un’altra parte. E’ molto difficile riuscirci, ma bisogna fare così”
La MotoGP è proprio un’altra cosa rispetto a tutte le altre categorie?
“La differenza è grande, si lavora molto di più. Non è facile: è un’altra dimensione, a partire dalla moto, che è veramente qualcosa di incredibile, inimitabile. Non esiste un’altra moto così. E’ tutto diverso, è tutto all’estremo”
Come ti stai preparando per il 2023?
“Sappiamo quali sono i punti dove devo migliorare e cercheremo di lavorarci da subito. A casa è difficile fare qualcosa: non essendo sulla moto non puoi concentrarti su certi aspetti. Sicuramente voglio arrivare pronto al primo test”
Dove devi migliorare?
“Mi manca ancora un po’ di esperienza come pilota di MotoGP. Bisogna fare molto chilometri e sia io sia la squadra dobbiamo concentrarci di più sulla staccata, un aspetto che è diventato importantissimo negli ultimi anni. E devo fare un passo in avanti nella gestione delle gomme, migliorando anche alcuni controlli elettronici”
Hai parlato della staccata: è lì che Pecco Bagnaia fa davvero la differenza?
“Sì: lui è veloce dappertutto, ma in frenata all’inizio del 2022 tra noi due c’era una differenza veramente grande. Poi, con il passare delle gare, si è un po’ ridotta, ma lui ha sempre avuto qualcosa in più. C’è stato qualche GP che facevo meglio di lui alcune curve, ma nel complesso lui sa sfruttare benissimo la qualità principale della nostra moto, appunto la frenata. Riesce a portare molta velocità in curva e questo gli permette di andare forte”
E’ molto difficile fare quello che fa lui?
“Sì, ma non sono particolarmente preoccupato, credo di poterlo fare anch’io”
Qual è la giornata tipo invernale di un pilota della MotoGP?
“Mi sveglio, sistemo la casa, esco con il cane… Poi vado ad allenarmi: facciamo abbastanza sia in moto sia in palestra, ma non ti posso dire cosa faccio, varia molto da giorno a giorno. In questo periodo si spinge di più, devi recuperare la forma dopo le feste. Dopo gli allenamenti ci sono molto cose da fare: un’intervista, le foto, preparare le cose per l’anno nuovo, fare le casse, andare in Dainese, pensare al casco… Bisogna incastrare bene tutto”
In allenamento, Bagnaia vi fa “pesare” che lui è il campione del mondo della MotoGP?
“Ogni tanto la battuta ce la fa, è divertente. Ma anche noi lo prendiamo in giro, ci conosciamo da un sacco di tempo”
Sei molto apprezzato dagli appassionati di moto: te ne rendi conto? E perché succede, secondo te?
“Me ne rendo conto abbastanza perché vedo tanta gente che fa il tifo per me, non solo sui social, che io non uso così tanto… Lo vedo di persona, mi piace quando mi fermano, anche solo per fare due chiacchiere. Non so perché: cerco solo di essere me stesso e di esprimermi al massimo in moto”
Credo che tu trasmetti passione, velocità, voglia di provarci.
“Questa è la mia più grande passione, do tutto me stesso per raccogliere i frutti del mio lavoro: emozionare i tifosi è il massimo che si possa chiedere”
Sofia Goggia, la grandissima discesista italiana, dice di dover usare il coraggio per andare più piano, per controllarsi, non per andare più forte, come fanno le sue rivali. Succede così anche a te?
“A volte sì: la voglia di fare, mischiata a un po’ di inesperienza e a un po’ di esagerazione, ti porta a commettere degli errori. Sono d’accordo con lei: noi piloti non abbiamo paura, tra virgolette, di sbagliare, di cadere. A volte provi, fa parte del carattere: mi ci rivedo in questa frase che ha detto”
C’è un avversario che ti dà particolarmente gusto battere?
“No, ma è normale che ci sia una rivalità più accesa rispetto ad altre e lì la sfida è più sentita”
Quando ti trovi davanti uno di questi avversari, riesci a controllare le emozioni, o spingi ancora di più per poterlo battere?
“In quei momenti fai fatica a controllare la testa: in Moto3 la sfida grande è stata con Martin e Di Giannantonio. Con loro davo tutto per stare davanti: è veramente difficile in certe situazioni non esagerare. In MotoGP non mi è ancora successo di avere una grande rivalità con un avversario in particolare”
A Valencia hai provato la GP22, la moto che userai nel 2023: che impressione ti ha fatto?
“E’ molto simile a quella che avevo, mi è piaciuta tanto: le cose diverse sono migliorative per la mia guida. E’ un cambiamento importante, con la moto nuova mi sono sentito più figo…”
Ti immagini questa stagione più difficile o facile della scorsa?
“Da debuttante hai molto meno pressione, la prendi più alla leggera. Adesso pretendi più risultati da te stesso e anche gli altri li vogliono. In termini di guida è più facile, devi affinare quello che sai già fare. Ma psicologicamente è più complicato”
L’obiettivo è?
“Come nel 2022, mi voglio porre più obiettivi: essere costantemente tra i primi 5-6. E’ difficile, ma si può fare. E vorrei conquistare una vittoria”
La Ducati è veramente superiore alle altre?
“Io la vedo così: sicuramente è molto competitiva, ma ha anche dei punti deboli, come tutte le moto. Ducati ha lavorato sempre di più per esaltare i suoi punti di forza: sono d’accordo che la moto è competitiva, ma non è che se sali sulla DesmosediciGP vai sicuramente forte”
Cosa pensi della SprintRace?
“All’inizio, non l’ho presa bene, è un impegno molto grande. Poi ho provato a seguire di più la SBK, vedere come gestiscono la gara. E’ interessante, una cosa nuova, molto diversa, potrebbe mettere pepe su tutto il campionato”
Ci saranno gli specialisti della SprintRace?
“Sì. Mi viene subito in mente uno in particolare”
Martin?
“Sì”.
E Bezzecchi?
“Devo migliorare le partenze e le prime quattro curve”.