Marco Melandri. Si volta pagina?

I test di Jerez promuovono l'Hayate Racing Team e Marco Melandri. Il ravennate ha abbassato di un secondo e mezzo il suo miglior tempo del 2008
1 aprile 2009


Diciamoci la verità. In pochi eravamo pronti a scommetter un Euro sulla nuova coppia della MotoGP, formata dalla Kawasaki Ninja ZX-RR e da Marco Melandri.
La prima corre nelle fila di un team, l'Hayate, che al momento si astiene dal dare troppa notorietà alla moto utilizzata. Forse perché ad Akashi temono l'ennesima figuraccia, dopo i disastri collezionati da Hopkins e West nella passata stagione?
Il secondo si è stancato degli articoli disfattistici che lo vedono come illustre protagonista da mesi, e cerca di far parlare i risultati.

E così, nel weekend spagnolo che ha visto quel razzo di Stoner decollare alla volta dell'ennesimo record in pista, anche Macho Melandri è tornato a sorridere.
Ha girato in 1'40.405, ma quel che più conta è che ha migliorato di oltre un secondo e mezzo il suo miglior giro a Jerez stabilito nel 2008.
Una conferma di quanto poco digerisse la guida della sua Ducati GP8 ufficiale.

Marco Melandri: "È stato un buon test per me, soprattutto dopo aver faticato tanto in Qatar. Abbiamo lavorato duramente tra un test e l'altro e qui ci siamo concentrati sulla messa a punto. Non siamo lontani dal gruppo di mezzo, quindi sono abbastanza contento".

I test di Jerez si sono rivelati molto utili. Hanno permesso a Melandri di saggiare le doti della Ninja anche sul bagnato e di studiare diversi setting per la ciclistica.
Kawasaki, da parte sua, è presente nel guidare le scelte tecniche del team e proseguirà nello sviluppo del motore al fine di garantire quella crescita prestazionale necessaria nel corso della stagione 2009.

Andrea Dosoli, responsabile del Team Hayate, si mostra fiducioso: "Siamo arrivati qui con nuove parti che hanno aiutato lo sviluppo del prototipo. Abbiamo risolto alcuni problemi che avevamo con la parte posteriore. D'ora in avanti la casa produrrà componenti e provvederà al mantenimento dei motori. Se dovessimo avere qualche problema, ci aiuteranno. Ho fiducia in loro".

I riscontri cronometrici sono positivi. La squadra e il pilota ci credono. Ora tocca a Kawasaki tornare con il giusto spirito nella MotoGP. A partire dalla livrea della moto: una Ninja che corre non può che essere verde. 

Andrea Perfetti

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