Marco Simoncelli: raccolta di pensieri

Marco Simoncelli: raccolta di pensieri
Parenti, amici e colleghi del Sic hanno raccontato a Sfide le proprie esperienze passate insieme al pilota. Abbiamo raccolto quelle che ci sembravano più significative
23 ottobre 2012

Punti chiave

Pochi giorni fa è andato in onda su Rai Tre il programma condotto da un eccellente Alessandro Zanardi: Sfide. All’interno della puntata dedicata a Simoncelli sono intervenuti parenti, amici e colleghi del Sic per raccontare le proprie esperienze passate insieme al pilota. Abbiamo voluto raccogliere alcuni dei passaggi che ci sembravano più significativi in questo articolo.


Paolo Simoncelli:
«Il nostro vantaggio è quello di sapere che Marco faceva quello che gli piaceva. Lui era felice, io non ho nessun rimpianto e neanche la mamma credo, l'unico problema è che ci manca, per il resto rifaremmo tutto pur sapendo che va a finire così».


Valentino Rossi:
«Cazzo che sfiga, proprio io ci dovevo essere lì in quel momento. Per me è stato impossibile fare qualunque cosa».


Valentino Rossi:
«La risposta della gente è stata incredibile».


Fausto Gresini:
«Non credevo che Marco fosse così popolare, non mi rendevo conto quanto la gente lo amava, quanto lo considerava, quanto fosse anche un modello di vita per tanti giovani».


Valentino Rossi:
«Il rimpianto più grosso è di non aver avuto abbastanza tempo per starci insieme, per fare tutto quello che volevamo».


Dott. Costa:
«Mi disse: "quando corro provo una sensazione speciale che io non ti so descrivere, un qualcosa di irresistibile, di unico, che si trova nascosto dentro di me"».


Valentino Rossi:
«Quando c'era ti riempiva la giornata, perché era vulcanico. Il bello del Sic è che era sempre positivo, sempre sorridente, cercava sempre di fare qualche cosa, di fare qualche casino e di portarti con lui».


Valentino Rossi: «Paolo c'era sempre, quando andavamo a fare qualunque cosa Paolo c'era. Sic andava alle gare solo con Paolo, avevano questo rapporto quasi carnale».


Valentino Rossi: «Mi faceva ridere da matti quando litigava con suo babbo, perchè litigavano selvaggiamente delle volte, ti dava la sensazione che suo babbo avrebbe potuto ammazzarlo di botte da un momento all'altro, poi dopo non lo faceva mai. Delle volte io avevo quasi paura quando litigavano».


Paolo Simoncelli:
«Di quel giro d'onore ci sono delle foto bellissime, in cui lui sembra un angelo, senza casco a braccia larghe».


Paolo Simoncelli: «E' difficile da spiegare, ti siedi fai qualche lacrimuccia e magari pensi a tutti i problemi che hai avuto e le difficoltà che hai incontrato per arrivare lì. E' un attimo che rivedi un po' tutta la tua storia, e ti senti leggero».


Valentino Rossi:
«Sicuramente quando si corre contro cambia qualche cosa, è normale, perché come è un tuo amico è anche un tuo avversario. Però noi siamo sempre riusciti a dividere bene le cose».


Dott. Costa:
«Marco Simoncelli era un pilota che correva esattamente come la gente vuole che un pilota corra».


Paolo Simoncelli:
«La competizione che lui mette nelle cose che fa è una competizione totale».


Paolo Simoncelli: «Doveva andare così, punto. Mia moglie dice che se avesse fatto il muratore sarebbe caduto da un'impalcatura quel giorno. Ma poi non può essere diversamente, perché un incidente così se lo vuoi rifare devi farlo con il computer e poi fai fatica».

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