Max Sabbatani: “A Motegi potevo vincere, sarebbe stato tutto diverso”

Max Sabbatani: “A Motegi potevo vincere, sarebbe stato tutto diverso”
L’84esimo episodio di #atuttogas, il podcast domenicale di Moto.it, racconta la storia del pilo-ta romagnolo: nel 1999, alla terza gara nel motomondiale, stava per vincere a Motegi in 125, ma una caduta ha fatto svanire il sogno. E la sua carriera è cambiata completamente…
24 settembre 2022

Ci sono gare che ti cambiano una carriera, a volte in positivo altre in negativo. Come è successo a Max Sabbatani, campione europeo 125 nel 1998, alla sua prima stagione iridata nel 1999, dopo aver debuttato nel motomondiale l’anno prima con una wild card.

A Motegi piove, Sabbatani va fortissimo: fa il giro veloce, va in testa per qualche giro, viene superato da Masao Azuma, ma tiene il suo ritmo, lo controlla. Gli altri sono lontanissimi, compreso Emilio Alzamora, che poi diventerà campione del mondo: un grandissimo risultato è a portata di mano. Max ne sente il profumo, lo accarezza con il pensiero, ma commette un errore e cade. Arriverà settimo al traguardo, ma è come se la sua carriera fosse finita in quel momento.

“Sì, quella gara poteva rappresentare molto, purtroppo ho fatto uno sbaglio stupido: sono caduto, sono ripartito 14esimo e nonostante mancassero solo sette giri ho finito settimo. Potevo accontentarmi del secondo posto, ma non mi sembrava di forzare, non rischiavo, me la sentivo perfetta. Invece l’ho persa alla curva dieci. Ancora oggi mi chiedo perché non sono più riuscito a essere così competitivo”.

La storia di Sabbatani è la storia di tanti piloti che andavano fortissimo, che hanno vinto tanto prima di arrivare al mondiale, ma poi, per qualche motivo, non sono riusciti a ripetersi a certi livelli. Max, tra l’altro, ha dovuto fare i conti con il regolamento: lui, così minuto, doveva aggiungere 18 chili per arrivare al peso minimo consentito. Il racconto di dove Sabbatani era costretto a mettere quei chili è da brividi.

Max spiega quanto è stato complicato per Dani Pedrosa essere veloce in MotoGP, quali sono le difficoltà di un pilota più piccolo di statura rispetto alla media. Sabbatani racconta la differenza tra Moto3 e 125 (“All’inizio la consideravo una “mezza moto”, adesso vanno veramente forte”).

Tornando al Giappone, a quel 1999, ancora oggi, a 23 anni di distanza, Sabbatani non se ne fa una ragione.

“Ho pianto, sarebbe stato qualcosa di storico fare podio o vincere alla seconda gara”

La storia di Max Sabbatani nell’84esimo episodio di #atuttogas, online su Moto.it e sulle principali piattaforme podcast a partire da domenica 25 settembre.

Appuntamento a settimana prossima per una nuova puntata di #atuttogas

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