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Motegi – In attesa delle prime parole dei piloti, anche a Motegi, naturalmente, si discute su quanto successo domenica scorsa a Magny Cours tra Marco Melandri e Sylvain Guintoli: interessante l’opinione di Carlo Pernat e Simone Battistella, due “manager” con grande esperienza nel paddock. Pernat, fatto non secondario, è stato per molti anni responsabile del reparto corse Aprilia: ecco cosa avrebbe fatto se fosse stato ancora in quel box.
«In questo caso parlo da team manager di una squadra e non da manager di un pilota: dopo la prima manche, con Marco che ha ceduto la vittoria a Sylvain, sarei andato da lui e gli avrei detto: “Bravissimo, anche se sei arrivato secondo, ti riconosciamo il premio in denaro previsto per la vittoria e faremo la stessa cosa nella seconda manche. Anzi, se arriverai secondo, non solo ti daremo gli stessi soldi di un successo, ma aggiungeremo anche un’altra somma da concordare”».
Solo facendo così, secondo Pernat, Melandri avrebbe accettato di fare gioco di squadra e adesso Guintoli sarebbe a soli sette punti dalla vetta.
Ma il comportamento di Melandri è sanzionabile? Si può pensare addirittura a un licenziamento da parte dell’Aprilia? Difficile rispondere senza conoscere nel dettaglio l’accordo tra le parti. Secondo Simone Battistella, manager tra gli altri di Andrea Dovizioso, «In molti contratti è scritto chiaramente che il pilota debba sempre seguire le indicazioni del team. Ovviamente non posso sapere se questo era stato previsto in quello tra Melandri e l’Aprilia, ma solitamente è così».
Quanto prospettato da Carlo Pernat sarebbe stato realizzabile? Battistella concorda con il “collega”. «Certamente se una squadra chiede a un pilota di sacrificarsi a favore del compagno di squadra, gli deve però garantire gli stessi soldi pattuiti per la vittoria. Di solito nei contratti non sono previste queste situazioni, perché la casistica è troppo ampia e non si può contrattualizzare tutto quanto, ma ci si parla prima di una gara: una Marca che investe milioni di euro per vincere, ha tutto il diritto di dare ordini di squadra. Bisogna, però, mettersi d’accordo prima».
Certo, viene da sorridere a rileggere adesso il brutto comunicato Aprilia dello scorso anno per annunciare che l’ingegnere Gigi Dall’Igna non sarebbe più stato il responsabile del reparto corse.Era comunque una situazione delicata e sicuramente non ha aiutato quanto successo a Portimao, quando Guintoli centrò Melandri facendolo cadere, escludendolo, di fatto, dalla lotta per il titolo.
«…Il Gruppo Piaggio comunica altresì di avere immediatamente accettato le dimissioni presentate dall'ing. Luigi Dall'Igna - pur augurandogli come è naturale i migliori successi per il futuro - per le differenze di visione strategica in tema di gestione sportiva, e in considerazione dei risultati sinora conseguiti nella stagione 2013 del Mondiale Superbike».
Allora, come domenica scorsa, si poteva (si doveva) agire diversamente.