Melandri: «Ho un buon passo: per la gara sono ottimista»

Molto lavoro nei box, una moto su cui finalmente poter riporre fiducia e una ritrovata serenità per un Melandri finalmente ottimista | G. Zamagni, Jerez
1 maggio 2010

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JEREZ – Marco Melandri è soddisfatto. Certo, la strada da percorrere è ancora lunga, le posizioni di vertice sono ancora lontane, ma rispetto al Qatar la situazione è decisamente migliorata. Merito del gran lavoro fatto dal team Gresini: avuto il permesso dalla HRC, la squadra italiana ha rinforzato il telaio, ha realizzato nuove piastre per la forcella, mentre dalla Ohlins è arrivata un’assistenza più specifica per le sospensioni. Così Marco ha trovato nuova fiducia e, soprattutto, maggiore confidenza con la RC212V, arrivando a conquistare un incoraggiante decimo posto, immediatamente alle spalle di Andrea Dovizioso.

«In Qatar – spiega Melandri -, avevo dei seri problemi, non erano lamentele sparate a caso. Abbiamo avuto problemi fin dal primo test con la RCV 2010 e ci serviva cambiare qualcosa per avere più feeling con la moto e qui siamo riusciti a farlo. Non abbiamo fatto un buon giro di qualifica perché ho fatto un errore, ma ho un buon passo: sono ottimista».

In che cosa è cambiata la moto rispetto al Qatar?
«La squadra ha lavorato molto per irrigidire il telaio in generale, la Ohlins ci ha fatto delle modifiche personalizzate, perché io non sfruttavo la corsa della forcella e non riuscivo mai a fermare la moto. La moto è migliorata molto nell’inserimento in curva e le nuove piastre ci hanno dato più stabilità alla massima inclinazione; per le prossime gare proveremo anche a lavorare ulteriormente sul telaio. Adesso abbiamo le idee abbastanza chiare su quello che ci serve».

Dopo il Qatar ero stato molto critico nei confronti del tuo atteggiamento; i miglioramenti ottenuti qui a Jerez sono dovuti solo ai cambiamenti tecnici o c’è anche un atteggiamento differente?
«Da fuori è impossibile capire la situazione. Io ero molto arrabbiato, perché fin dal primo test avevo dei problemi che non mi permettevano di guidare ed ero molto deluso. E’ facile dare dei giudizi, addirittura mi sono sentito dire che non avevo più voglia di guidare. Andare forte è un insieme di cose: se la moto non ti dà fiducia, anche noi non siamo maghi, non ti inventi niente, ma è bastato ritrovare un po’ di feeling con la moto per andare subito meglio. L’atteggiamento che uno ha è una conseguenza del comportamento della moto».

Cosa si può fare domani?
«Una buona gara, mi sento bene e sono molto convinto di poter fare bene».

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