Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
La premessa è doverosa: niente in MotoGP è più bugiardo dei test invernali. Non per i team e i piloti, che chiaramente possono valutare e confrontare tutti i riferimenti delle giornate trascorse in pista, ma per gli appassionati. Perché se è vero che il cronometro non dice mai le bugie, è altrettanto vero che chi sta fuori non può sapere fin in fondo cosa e quanto hanno provato le varie squadre, che tipo di lavoro hanno portato avanti e le ragioni che stanno dietro certi riferimenti cronometrici. E’ chiaro, quindi, che i test sono importantissimi per i diretti interessati, ma di certo non rendono la misura degli effettivi valori (per chi guarda dal divano) e non è un caso se molto spesso, in passato, chi ha stradominato nei test ha poi deluso già dal primo GP di stagione. Ne consegue che non sarà quanto visto a Sepang o a Mandalika a fornirci un quadro chiaro del mondiale che sarà, ma c’è un terreno in cui, invece, proprio i test possono fornire qualche indicazione in più per gli appassionati: il mercato.
Ormai, infatti, i contratti si discutono con quasi un anno di anticipo e i test invernali diventano per molti piloti l’unico teatro in cui dimostrare di meritare un rinnovo, una promozione o un nuovo ingaggio. E lo stesso vale per i team, chiamati spesso a decidere cosa fare per l’anno successivo quando quello in corso deve, di fatto, ancora cominciare. Con i test che, quindi, diventano snodo e crocevia. Un esempio l’abbiamo avuto anche in questi giorni: si parlava di un Fabio Quartararo vicinissimo al rinnovo con Yamaha e di un Joan Mir prontissimo a lasciare la Suzuki per cercare fortuna altrove. Poi sono arrivati i test e tutto s’è rivoltato, almeno a giudicare dalle dichiarazioni dei piloti stessi. Quartararo, non contentissimo della sua Yamaha, oggi parla di “futuro aperto”, mentre Joan Mir, che fino a quattro giorni fa appariva con la valigia in mano, parla di “una Suzuki nettamente migliore e di voglia di andare avanti insieme”. In estrema sintesi: dopo i test quello pronto a lasciare la sua squadra sembra Quartararo, mentre Mir appare determinato a rinnovare.
Discorso analogo si potrebbe fare per la Honda o anche per la Ducati. Secondo il solito chiacchiericcio del fantamercato, infatti, Pol Espargarò era, prima dei test, con più di un piede fuori dal box del Team Repsol Honda. Ma oggi, all’indomani della tre giorni di Mandalika, chi affermerebbe ancora questo? Epargarò è andato forte, è sembrato sempre sul pezzo, ha chiuso davanti a tutti due giornate su tre e ha tenuto sempre il passo (e che passo) del compagno di squadra Marc Marquez. Non possiamo sapere, chiaramente, se alla fine del 2022 dovrà lasciare comunque la Honda, ma nel suo caso non è difficile pensare che i test possano avergli riaperto una strada che sembrava chiusa. Strada che, invece, potrebbe essersi chiusa definitivamente, sempre alla luce di quanto visto nei test, per Jack Miller nel Team Ducati Lenovo, con l’australiano che (viste anche le prestazioni di Jorge Martin e Enea Bastianini) potrebbe essere la prima pedina mossa nello scacchiere che definirà la line up della MotoGP del 2023.