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Jeans e camicia bianca, occhiali da sole e cappellino. Un caffè al box della Ferrari e quattro chiacchiere con Mattia Binotto, il responsabile della squadra F.1. Per Mick Doohan (il cui figlio Jack, peraltro, corre in Formula 4) le corse sono sempre affascinanti.
«Anche se hanno 4 ruote mi piacciono come se fossero le due ruote, ma la passione per le moto resta intatta, sia chiaro» dice ridendo. E poi si entra nel dettaglio, ovvero le polemiche sull'appendice aerodinamica della Ducati, al blocco di quelle della concorrenza e al paragone fra MotoGP e F.1 unite pure dalla ricerca del particolare telaistico. «Diciamo che fa solo bene al motorsport. In MotoGP hanno trovato qualcosa di interessante che stimola la discussione e dà una scossa all'ambiente. Direi che è solo positivo»
Anche se hanno bocciato il sistema di altre case?
«Non so quale fosse e non sono informato, però secondo me avere un altro campo di ricerca fa solo bene. Finora si era lavorato sull'elettronica, sui sistemi antibeccheggio e impennata, controlli di trazione, introdurre qualcosa di nuovo per me è sempre positivo, non la vedo negativa come cosa. E poi fa discutere, crea interesse, attesa su cosa faranno le varie squadre alla prossima gara».
Visto che sei qua in F.1 hai parlato con Hamilton, che vuole provare a correre in MotoGP?
«Non l'ho visto ancora, non ci ho parlato. Di sicuro in passato ho visto Schumacher cimentarsi con la Superbike - e non andava nemmeno tanto male - e al Mugello con la Ducati MotoGP. Direi che un conto è guidare una moto, un altro correrci. Cambiano tante cose. Però chi lo sa, magari Lewis Hamilton potrebbe anche stupirci».
Al contrario però hai visto Rossi e Biaggi sulla Ferrari F.1, Lorenzo sulla Mercedes e Marquez in Red Bull. Crede che fra gli attuali piloti di MotoGP ci sia qualcuno che possa fare bene in F.1?
«Ripeto quello che ho detto prima. Guidare una moto o una F.1 si può fare, ma quando devi correrci con un limite da raggiungere, non è una cosa facile. E sinceramente fra gli attuali piloti di MotoGP non ho proprio idea di chi possa fare il salto, ammesso che qualcuno voglia farlo. Credo che continueranno a suonarsele in pista come fatto finora e mi godrò lo spettacolo».