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CONFRONTO 2016/2015
Ecco il confronto dopo 7 gare tra i punti realizzati da alcuni piloti nel 2016 e nella passata stagione.
Marquez 125/69 (+56); Lorenzo 115/137 (-22); Rossi 103/138 (-)35; Pedrosa 82/39 (+43); Vinales 72/46 (+26); Iannone 41/94 (-53); Dovizioso 43/83 (-40).
CONFRONTO IN CASA
Ecco invece il confronto tra compagni di squadra o di moto: chi è arrivato più volte davanti in gara nei primi 7 GP della stagione (tra parentesi il confronto in prova)
Lorenzo/Rossi 4/2 (4/3); Marquez/Pedrosa 5/1 (7/0); Dovizioso/Iannone 1/3 (2/5); Vinales/A.Espargaro 4/2 (7/0); Smith/P.Espargaro 1/5 (2/5); Bautista/Bradl 3/3 (3/4).
PONCHARAL: “I TEAM SATELLITE NON CONTANO NULLA”
Giovedì, alla vigilia del GP della Catalunya, Ervè Poncharal, presidente dell’IRTA (l’associazione delle squadre) e proprietario del team Tech3 ha convocato una conferenza stampa: “annuncerà chi sarà il pilota che affiancherà Jonas Folger al posto di Pol Espargaro, che ha firmato per la KTM” si pensava. Invece no: Poncharal ha convocato una conferenza stampa per… condividere le sue frustrazioni. «Prima, quando c’erano solo due Case (Honda e Yamaha, NDA), i team satellite erano molto importanti, adesso, con Ducati, Suzuki e Aprilia non contano nulla. I piloti, anche quelli giovani che arrivano dalla Moto2, vogliono subito una moto ufficiale, non pensano minimamente a una squadra satellite, anche se non hanno ancora vinto nulla o devono dimostrare il loro valore. Noi abbiamo una moto molto simile a quella del team ufficiale, ma non siamo appetibili e nessuno scrive una riga di noi» si è sfogato Poncharal, che per il 2017 ha detto di essere in trattativa con Johann Zarco e Alex Rins: quest’ultimo, però, è proprio uno dei protagonisti che vuole passare in MotoGP solo con una moto ufficiale. Effettivamente una situazione difficile per i team satellite, ma bisogna ricordare che fino al 2013 rappresentavano una valida alternativa anche per… regolamento: un pilota al debutto in MotoGP, non poteva approdare direttamente a un team ufficiale. Poi la regola è stata cambiata per Marquez…
ZARCO SULLA SUZUKI IN GIAPPONE
Come da precontratto firmato parecchi mesi fa, settimana prossima Johann Zarco proverà la Suzuki GSX-RR in Giappone: per il francese un test importante in vista della prossima stagione. Poi, ad agosto, Zarco dovrebbe disputare la Otto Ore di Suzuka.
PRAMAC PENSA A SUZUKI
Sempre in tema Suzuki, Sandro Donato Grosso, l’inviato ai box di SKY, vero e proprio esperto di “motomercato” (è stato lui ad anticipare per primo l’accordo tra Lorenzo e la Ducati) ha parlato della possibilità che nel 2018 la Pramac lasci la Ducati per passare alla Casa giapponese, che fra due anni, finalmente, sarà pronta a schierare un secondo team. Notizia confermata dai diretti interessati. «Il nostro rapporto con la Ducati è buono, ma ci stiamo guardando intorno: noi vogliamo essere la squadra di riferimento di una Casa ufficiale» ha detto il team manager Pramac Francesco Guidotti, facendo intuire che in Ducati, adesso, ci sono troppi team satellite. La Suzuki, da parte sua, sarebbe ben felice di affidare le sue moto a una squadra professionale e che in questi anni ha dimostrato di essere all’altezza della situazione.
CONTRATTO PETRUCCI-REDDING
Per quanto riguarda i piloti del team Pramac del 2017, saranno certamente confermati Danilo Petrucci e Scott Redding: entrambi hanno un contratto diretto con la Ducati, che a sua volta ha un preciso accordo con il team Pramac perché corrano nella loro squadra.
I PILOTI HONDA PROVANO L’ABS
I giorni precedenti il GP della Catalunya, i due piloti Honda Dani Pedrosa e Marc Marquez hanno fatto visita al centro prove HIS della Honda, testando su un modello stradale l’ABS con una delle classiche moto adibite a questo scopo, con le “rotelle” laterali. Pedrosa è rimasto letteralmente colpito dall’ottimo funzionamento del sistema. «E’ incredibile, è davvero sicuro» ha detto Dani stupito, che però ha scongiurato l’ipotesi che l’ABS possa essere montato su moto da gran premio. «Per carità: abbiamo già così tanti controlli elettronici, lasciateci almeno la frenata…» è stato il suo commento.
L’IRTA VIETA GLI APERITIVI
Incredibile – e inconcepibile – presa di posizione dell’Irta (l’associazione dei team che, di fatto, gestisce il paddock): dall’inizio dell’anno ha vietato alle squadre di organizzare aperitivi serali al di fuori dell’hospitality. Negli ultimi anni, soprattutto grazie alla Pramac, tra le 18 e le 20 venivano messi tavolini all’aperto con birre e stuzzichini, per quello che era diventato un piacevole momento – per chi naturalmente aveva il tempo per partecipare – di aggregazione del paddock, con persone delle varie squadre finalmente a contatto. L’IRTA, però, non è d’accordo, ritiene gli aperitivi deleteri per l’immagine del motociclismo: complimenti, chiudiamoci a riccio nelle hospitality.
ALEIX ESPARGARO: “LA SUZUKI NON CREDE IN ME”
Giovedì, durante la conferenza stampa di presentazione del GP, Aleix Espargaro è stato piuttosto chiaro sul suo futuro. «La Suzuki, purtroppo, non crede in me: lo avevo capito da un po’, ne ho avuta la conferma al Mugello» ha detto piuttosto dispiaciuto Aleix. Lo spagnolo sembra aver raggiunto un accordo con l’Aprilia, ma il pilota smentisce. «E’ vero che c’è un contatto, ma non è stato firmato nulla. E sono in trattativa con due team importanti della SBK» ha fatto sapere, allettato di poter lottare per risultati prestigiosi, cosa al momento impossibile con l’Aprilia MotoGP.
CRUTCHLOW, DOLCE E SCHERZOSO
Durante le FP1, Cal Crutchlow è passato vicino a un mega schermo proprio mentre inquadravano il “pancione” della moglie Lucy in dolce attesa. Poco dopo, le telecamere si sono spostate sul pilota in pista, che se ne è reso conto sempre tramite uno dei mega schermi lungo la pista e ha mimato con le mani il pancione della moglie. Poi, quando è tornato al box, ha scherzato: “E’ grande come quello del mio capotecnico”. Grande Cal, in queste cose è il numero uno.
DAVIDE BULEGA: “SIAMO IN UN TUNNEL”
Dopo la morte di Luis Salom il paddock era naturalmente sotto shock e tra le varie dichiarazioni ha colpito parecchio quella di Davide Bulega, ex pilota di 125 e 250, papà di Nicolò, 16 anni, debuttante in Moto3. «Quando accadono queste cose, mi chiedo se ho fatto bene a far correre mio figlio, ma ormai siamo in un tunnel dal quale non possiamo più uscire».