Moto2, potenza e costi lontani dagli obiettivi iniziali

Moto2, potenza e costi lontani dagli obiettivi iniziali
Intervista a Luca Boscoscuro (Team Speedup) che dipinge un quadro realistico dello stato di fatto della Moto2, diverso, ad oggi, dagli intenti iniziali | G. Zamagni, Valencia
2 marzo 2010


Siamo a Valencia, nel giorno del debutto ufficiale della Moto2. Nella fattispecie, ci troviamo nel box del team Speedup di Luca Boscoscuro, con le cui moto quest’anno correranno Gabor Talmacsi e Andrea Iannone, dove abbiamo verificato un po’ di cosine interessanti. Ne riportiamo alcuni spunti tratti dalle dichiarazioni dello stesso Boscoscuro.

Luca Boscoscuro, come funziona quest’anno con questa benedetta Moto2?
«Beh, è una categoria nuova per tutti, e pensata e nata in tempi brevissimi, tant’è che abbiamo tutti parecchie difficoltà. Infatti si tratta di prototipi sui quali c’è stato davvero pochissimo tempo per lavorare».

Inizialmente, com’è noto, ci avevano parlato di 150 cavalli, e questo aveva convinto parecchi team a scegliere la Moto2, perché in quel caso sarebbe stata molto più competitiva della 250

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Ora finalmente vi hanno dato i sospirati motori Honda. Risultati?
«La società svizzera Geo Technology gestisce la distribuzione dei motori ai piloti tramite un’estrazione: ogni pilotasi prende da un sacchetto una medaglietta con un numero, riportato sulla testata del relativo motore (in questo caso il n° 24) che ci terremo fino ai test ufficiali di Jerez a fine marzo. La percorrenza massima consentitaci qui a Valencia con ogni motore era di 750 chilometri per i tre giorni di test. Altrettanti chilometri verranno fatti a Jerez. Poi si partirà per il Qatar, dove ci consegneranno i motori necessari per le prime tre gare».

Non si parla della potenza massima di questi motori, giusto?
«Inizialmente, com’è noto, ci avevano parlato di 150 cavalli, e questo aveva convinto parecchi team a scegliere la Moto2, perché in quel caso sarebbe stata molto più competitiva della 250. Vedremo poi quale sarà, in realtà, la potenza di quei motori».

Al momento la potenza sembrerebbe nettamente inferiore ai 150 cavalli…
«Lo vedremo presto, ma se questo motore erogasse davvero 150 cavalli effettivi, sarebbe impossibile che potesse reggere tranquillamente per  1.500 chilometri previsti».

Pro e contro di questa categoria?
«Quello che è certo è che la 250 creava veramente i piloti, che potevano maturare sia dal punto di vista dello sviluppo della ciclistica che a livello di affinamento della messa a punto del motore e del cambio. Con questi motori, invece, il cambio non è modificabile, e questo è già un limite non da poco quando si tratta di “costruire” un pilota. Non a caso, tutti o quasi i piloti più forti che conosciamo arrivano alla 250 e, prima ancora, dalla 125. Vedremo cosa riuscirà a fare Spies, che arriva dalla Superbike alla MotoGP, mai suoi predecessori hanno concluso ben poco…».

Di aspetti positivi non ne abbiamo ancora detti…

«No, non abbiamo ancora potuto trovarne. È molto presto per esprimere giudizi, visto che non abbiamo ancora iniziato a correre. Penso però che queste gare saranno molto belle da vedere, perché, avendo motore (e centralina, N.d.r.) uguali per tutti, anche le prestazioni dovrebbero essere molto vicine. Le differenze magari le farà chi sarà stato più bravo nel realizzare l’aerodinamica della moto, o lo scarico migliore, ma saranno sicuramente minime».

Però si vedono parecchie ciclistiche differenti…
«Trattandosi di una categoria nuova , è logico che molti progettisti di telai la stiano seguendo.

Parliamo di costi. La moto2 costa così tanto meno della 250, o no?
«Assolutamente no. Inizialmente avrebbe dovuto essere così,  ma alla fine dei conti così non sarà.Ora come ora stiamo solo facendo dei “preventivi”, ma alla fine rispetto a una 250 ufficiale i costi saranno inferiori di un 10/15% al massimo».

Quindi possiamo dire che per un solo pilota si potranno spendere circa 200.000 euro in meno a stagione?
«Sì, intorno a quella cifra. Con la Moto2 si è obbligati ad usare una sola moto, ma facendo il paragone con una sola 250 le spese non sarebbero state tanto superiori»


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