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Intervistato e fotografato da Stefano Padovani sul sito ufficiale della MotoGP, Tony Arbolino, vice campione del mondo Moto 3, fa un bilancio sul suo percorso nella piccola cilindrata e focalizza l’attenzione sul nuovo capitolo: il debutto in Moto2 con la Kalex.
“Sono orgoglioso - afferma Tony- di arrivare in Moto2. La preparazione sta andando bene, sto cercando di sviluppare i muscoli delle braccia perché quella è una moto impegnativa soprattutto per la parte superiore del corpo. Sono orgoglioso di fare il mio ingresso nel team Liqui Moli Intact: hanno molta voglia di combattere, vogliono dimostrare di poter stare nelle prime posizioni”.
L’ottimo finale della stagione scorsa, con la vittoria di Valencia2, suggerisce che Tony sia più agguerrito più che mai. Che bilancio fa del 2020 il pilota di Garbagnate Milanese?
“Il 2020 è stato un anno importante. Avevo la possibilità di salire di categoria già al termine del 2019, ma alla fine scelsi di restare per dimostrare che avevo ancora voglia di vincere dov’ero e per rivendicare le mie qualità. Sono rimasto perché volevo crescere ancora di più e così è stato, lascio la Moto3 al top anche se non ho vinto il titolo: era il mio obiettivo, ma è come se l’avessi vinto per tutte le soddisfazioni che mi sono tolto e per tutto quello che ho imparato”.
Il Covid-19 ha indirettamente coinvolto il pilota: come ricorderete, nonostante gli esiti negativi dei tamponi gli è stato impedito di entrare in Spagna per disputare il primo Gran Premio al MotorLand. Tony ha perso punti importanti in classifica, ha dovuto rinunciare ad una gara e mezza perché, con il GP successivo sulla stessa pista, gli altri avevano fatto un importante passo avanti.
“Ma non voglio guardarmi indietro, quella giornata lì mi è rimasta dentro, però non sono arrabbiato anche se a fine anno vedere che non ho vinto il titolo per 4 punti... fa male”.
Quali sono le differenze tra una Moto3 e una Moto2 a livello di preparazione e per quanto riguarda la parte tecnica?
“La Moto2 non è più difficile rispetto alla Moto3 ma bisogna abituarsi, il passo è diverso, sulla moto ci sono tanti punti di forza e altri di debolezza ed è importante capirli. Non vedo però grandi difficoltà dal punto di vista tecnico perché anche la Moto3 è una categoria complessa. Certo, in Moto2 le moto sono tutte simili, per fare la differenza occorre cercare sempre la perfezione: sono caratteristiche che ho per natura e spero di essere competitivo molto presto”.
Tony non indica chi per lui sia il favorito, difficile dirlo prima dei test. Sono tanti i piloti forti e il suo obiettivo è quello di confrontarsi con loro, diventare competitivi cercando di piazzarsi presto in alto.
“Non ho mai temuto nessun pilota in particolare ma anzi, cercherò di sfruttare l’esperienza degli altri osservandoli con attenzione, per scoprire un po’ di più di quello che sanno”.
Punterà alla MotoGP? Nelle ultime stagioni alcuni piloti ci sono arrivati piuttosto velocemente, c’è anche chi ci è arrivato direttamente dalla Moto3.
“Adesso non penso alla MotoGP, potrei arrivarci in futuro ma quel passaggio sarà il risultato del lavoro che farò in Moto2. Sarà un’altra tappa della mia vita e della mia carriera. Dopo aver fatto bene in Moto2 passerò in MotoGP, ma prima bisogna fare bene nella categoria attuale”
Arbolino vede tra i favoriti della Moto3 per il 2021 Jaume Masia, ma non sottovaluta Niccolò Antonelli. In MotoGP pensa che Viñales e Quartararo faranno una bella coppia, saranno i due piloti più consistenti insieme a Mir e Miller. Ma se ci sarà anche Marc Marquez allora sarà tutta un’altra musica: secondo lui Marc si trova ad un altro livello e se ci fosse stato in tutte le gare del 2020 avrebbe vinto di nuovo il titolo.