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MOTEGI – Ben consapevoli che tutto quello fatto oggi potrebbe non servire a nulla – domani è previsto bel tempo e asfalto asciutto -, Valentino Rossi commenta in termini positivi l’anomala qualifica da 75 minuti, chiusa al quinto posto a 1”261 dalla pole di Jorge Lorenzo.
“Sono piuttosto contento, anche se speravo di conquistare la prima fila. Sono stati due giorni strani, con un solo turno, molto lungo, iniziato con la pista completamente bagnata, condizione nella quale mi sono trovato molto bene. Poi, l’acqua è diminuita, abbiamo fatto qualche modifica, ma ho sofferto sull’anteriore, facevo fatica a guidare. Così sono quinto, una posizione che non è niente di speciale, ma nemmeno così negativa: adesso bisognerà vedere come sarà domani, capire quanto sarò veloce sull’asciutto. Avremo 50 minuti di warm up per preparare la moto meccanicamente, elettronicamente e scegliere le gomme: bisogna lavorare velocemente. Oggi Lorenzo è andato veramente forte, ma io ero convinto di poter conquistare il terzo posto dietro a Marquez, invece nel finale non mi sono migliorato secondo le aspettative”.
Se domani dovesse essere effettivamente asciutto, pensi che la Honda, sulla sua pista, potrebbe essere avvantaggiata?
“Non lo so. La Yamaha ha una buona base e non essendoci troppo tempo per la messa a punto, potremmo anche essere competitivi. Sulla carta la Honda è più avanti, ma domani sarà tutto da vedere, non si può fare una previsione adesso”.
Per la prima volta hai utilizzato il cambio “seamless” sul bagnato: dà dei vantaggi come sull’asciutto?
“Sì, la M1 si guida meglio. Purtroppo, però, noi non l’abbiamo tra le prime due marce (la Honda sì, NDA) e qui ci sono tre curve da prima: per il futuro dobbiamo migliorare ancora”.
Hai sentito il terremoto di questa notte?
“Sì, mi sono svegliato: non è una bella sensazione. Non è stato così terrificante come era successo una decina di anni fa, ma ci pensi prima di riprendere sonno… Certo che qui tra uragani, terremoti, tsunami, pioggia non è proprio un bel posto dove venire a fare un GP…”.