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Indianapolis – Piove a Indianapolis e la temperatura è piuttosto bassa per il periodo, soprattutto se si pensa al caldo pazzesco dell'Europa. Da venerdì è previsto un miglioramento, con sole fino a sabato e parecchi dubbi per domenica, quando potrebbe tornare la pioggia. Sarebbe un’ulteriore incognita su una pista non certo famosa per il grip e la buona tenuta dell’asfalto. E quest’anno, non si è ancora corso con il bagnato e si è anche provato pochissimo con le “rain”. Ma tant’è: alla vigilia del GP di Indianapolis, ecco i temi per questa gara (e per la seconda parte della stagione).
Dopo il dominio tedesco – primo Marquez, secondo Pedrosa -, dopo gli ottimi test a Misano, la Honda è tornata a far paura: è la favorita anche a Indy? Sì stando alle statistiche e a quanto successo in passato, con un pilota HRC sul gradino più alto del podio negli ultimi cinque anni: Pedrosa nel 2010 e nel 2012, Stoner nel 2011, Marquez nel 2013 e nel 2014. Marc qui, e più in generale negli Stati Uniti, è imbattuto dal 2011 (due successi in Moto2). Inevitabile, quindi, che sia lui il favorito.
«Nei test a Misano – confida Marquez – abbiamo trovato un buon bilanciamento della moto e abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti rispetto alla Germania, seppur lavorando solo sui dettagli. Questa è una pista favorevole alla Honda, anche se, per la verità, mi piaceva più prima delle modifiche del 2014: adesso è un tracciato più simile ad altri. Non so perché vado sempre così forte negli Stati Uniti: forse perché le piste girano a sinistra, come nel dirt track. Al titolo non penso, l’importante è continuare a divertirsi come ho fatto negli ultimi due GP: certo, per continuare a sperare, bisogna vincere domenica».
Da non sottovalutare Dani Pedrosa, qui sempre velocissimo e tornato finalmente ai suoi livelli: un’altra doppietta Honda è tutt’altro che improbabile. Insomma, la Honda fa di nuovo paura.
A Indy, va sempre fortissimo, anche se, per la verità, l’ultimo successo risale al 2009. Ma con la Yamaha 2015, Jorge Lorenzo può essere molto efficace, con l’unica incognita delle gomme: qui la Bridgestone ha portato le stesse specifiche del 2014 e delle ultime due gare del 2015 (Assen e Sachsenring), che tanti problemi hanno creato al campione della Yamaha. «Ma qui la situazione dovrebbe essere migliore, perché l’asfalto è differente» prova a minimizzare Jorge, che ha passato le sue vacanze negli Stati Uniti e non ha quindi problemi di jet lag. La buona notizia per Lorenzo è che questa sarà l’ultima gara con le gomme “2014”.
Dopo tre GP particolarmente difficili – Barcellona, Assen e Sachsenring -, la Ducati deve tornare ai livelli di inizio stagione, ma i dubbi sulla competitività della GP15 rimangono. «La base rimane buona – spiega Andrea Dovizioso –: al di là del distacco delle ultime gare, credo che la Ducati sia veloce ed efficace. Ma non dimentichiamo che stiamo lottando contro Honda e Yamaha, moto già a posto da tempo, e con quattro piloti fortissimi: all’inizio del 2015, per qualche ragione, solo Rossi ha sfruttato al massimo il potenziale a sua disposizione. Adesso sono nuovamente in quattro ad andare velocissimi e per noi è tutto più difficile. Ma non siamo lontani, bisogna lavorare solo sui dettagli: i test di Misano ci hanno dato conferme importanti che non puoi avere nel week end di gara, ma ci hanno anche fatto capire che i rivali sono ancora avanti».
Andrea Iannone, più che alla competitività della moto, pensa alla tenuta della sua spalla.
«Non so cosa aspettarmi: sono stato in vacanza una settimana e stavo benissimo, ma quando ho ripreso gli allenamenti, il giorno dopo stavo peggio di sempre…».
La novità di Indianapolis è Stefan Bradl al debutto sull’Aprilia. «So che non sarà facile: il tempo a disposizione è pochissimo per prendere confidenza con una moto e una squadra nuova. Ma l’alternativa era stare a casa a vedere il GP in TV: va bene così…».