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Pagelle di metà campionato: per i piloti ufficiali di Ducati, Honda e Yamaha la media matematica dei voti presi nelle prime nove gare (la lode vale 2 punti), per gli altri un giudizio basato su quanto fatto fino adesso. Con la solita premessa: tutto è relativo. Quindi, per fare un esempio tra compagni di squadra, per Marc Marquez le aspettative erano molto diverse da quelle di Dani Pedrosa…
VALENTINO ROSSI: ( 10L; 9; 10; 7; 9; 7; 9; 10; 8). VOTO MEDIO: 9
Solo due gare sottotono: Jerez e Mugello. Per il resto, il campione della Yamaha è stato protagonista di una prima parte di stagione esaltante, con tre vittorie di forza (Qatar, Argentina e Assen), nove podi importantissimi e una costanza di rendimento impressionante. Solo in qualifica – Olanda a parte – non è mai stato all’altezza dei suoi rivali: nella seconda parte della stagione deve migliorare questo aspetto, anche se non sarà facile. In ogni caso, è il miglior Valentino Rossi di sempre?
JORGE LORENZO: (8; 6; 5; 10; 10; 10; 10; 7; 6). VOTO MEDIO: 8
Quattro vittorie strepitose per un totale di 103 giri consecutivi sempre al comando: impressionante. Quando è tutto a posto, quando riesce a imporre il suo ritmo, quando si trova a proprio agio con le gomme, lo spagnolo è (quasi) imbattibile. Nelle prime nove gare, però, gli è mancata costanza, con un’alternanza per certi versi inspiegabile di prestazioni eccellenti e altre deludenti. Può recuperare 13 punti? Certamente sì. Ma anche lui sa che contro questo Rossi non sarà così facile.
ANDREA IANNONE: (9; 7; 7; 4; 9; 9; 7; 7; 8). VOTO MEDIO: 7,4
Per certi versi, può essere considerato come la sorpresa positiva della prima parte della stagione: regolarissimo, sempre a punti, veloce, ma anche capace di amministrare. Jerez a parte, dove in partenza aveva inserito la mappa da bagnato invece della mappa di controllo del via, è stato impeccabile, riuscendo sempre a raccogliere il massimo ottenibile, migliorando costantemente dal venerdì alla domenica. E’ in crescita.
MARC MARQUEZ: (4; 10; 4; 9,5; 7; 4; 4; 9,5; 10L). VOTO MEDIO: 7,1
Una prima parte di stagione difficilissima: al di là della media, il giudizio complessivo è insufficiente, al massimo da 5 in pagella. Tanti, troppi errori, tre cadute che avrebbero potuto essere tranquillamente un secondo e due terzi posti (e sarebbero stati 52 punti in più!): il fenomeno spagnolo deve imparare a correre in modo differente se è in difficoltà. Nonostante tutto, non è affatto tagliato fuori dal mondiale: ha dimostrato in passato, ma anche quest’anno, di essere capace di qualsiasi impresa.
ANDREA DOVIZIOSO: (10; 9,5; 9,5; 6; 8; 7; 4; 5; 4). VOTO MEDIO: 7
Fenomenale fino al Mugello, sembra essersi perso dopo il GP d’Italia, sia per l’inconcepibile caduta nel warm up sia per la rottura della corona che gli ha impedito di giocarsela con Lorenzo. Da lì tre errori ingiustificabili per un pilota da sempre concreto e costante. La media lo premia oltre misura: anche se i quattro podi conquistati sono stati per certi versi strepitosi, non si può andare oltre la sufficienza. Deve essere forte a uscire da questo momento difficile.
DANI PEDROSA: (5; 7; 8; 8; 5; 9). VOTO MEDIO: 7
Solo sei gare per il “Robottino”, che dopo il Qatar sembrava più prossimo al ritiro che alla resurrezione. Invece, ancora una volta, con grande tenacia Pedrosa si è ripreso dopo l’ennesima operazione al braccio destro, tornando ai livelli conosciuti. La gara del Sachsenring è stata per certi versi esemplare e gli va riconosciuta una grande forza d’animo. La domanda è: riuscirà a vincere almeno un GP nel 2015? Difficile, difficilissimo. Ma non impossibile.
BRADLEY SMITH: VOTO 8
Alla fine sta vincendo la sua sfida: non è un fenomeno, ma con dedizione e applicazione sta dimostrando di meritare ampiamente un posto in MotoGP. Costante, sempre al traguardo: d’accordo, non ha avuto grandi acuti, ma il suo rendimento è stato al di sopra delle aspettative, perlomeno delle mie. Per un team come quello di Ervè Poncharal è per certi versi il pilota ideale.
CAL CRUTCHLOW: VOTO 5
Un bel terzo posto in Argentina e nient’altro. Sognava la RC213V come la moto per puntare costantemente al podio, invece arranca nelle retrovie, a distanza abissale dai primi. Se prova a spingere un po’ di più va per terra, incapace di sfruttare il potenziale di una Honda che non si adatta al suo stile. Deludente.
POL ESPARGARO: VOTO 4
Una stagione disastrosa: il suo rendimento è al di sotto di ogni aspettativa. Sta facendo peggio quest’anno che nel 2014 e, di fatto, non si è mai visto: sopravvalutato?
MAVERICK VINALES: VOTO 7
Sempre a punti, mai un errore in gara: per un debuttante, con solo un anno di esperienza in Moto2, è un bel traguardo. In prova prende sempre paga dal compagno di squadra, ma in gara le sue prestazioni sono in linea con quelle del più esperto Espargaro. Si sta confermando come il giovane più interessante.
DANILO PETRUCCI: VOTO 6
Il suo rendimento è stato un po’ altalenante, sia in prova sia in gara. Ma ha fatto vedere cose interessanti, specie considerando che è il primo anno che guida una vera MotoGP.
ALEIX ESPARGARO: VOTO 6
In prova è da 8 in pagella, anche di più: sono pochi i piloti che riescono a essere efficaci come Aleix nel giro secco. La pole position di Barcellona rimarrà nel libro dei primati, ma in gara, purtroppo, il più grande die fratelli Espargaro si perde un po’ e proprio al Montmelò ha vanificato con una caduta un risultato importante. Complessivamente sufficiente, ma può fare meglio.
SCOTT REDDING: VOTO 4
Una delusione: tante cadute e nessun risultato.
ALVARO BAUTISTA: VOTO 7
Si impegna, ci mette l’anima, prova sempre a ottenere il massimo risultato possibile anche quando la situazione sembra scoraggiante. Un bravo professionista.
JACK MILLER: VOTO 5
La sua moto è poco competitiva e lui non si è mai messo in mostra. Le sue prestazioni, però, sono in linea con quelle di chi guida la Honda “Open”: magra consolazione.
STEFAN BRADL: VOTO 4
D’accordo, quest’anno ci sono più moto competitive, ma nel 2014, con la stessa M1, Aleix Espargaro era spesso protagonista in prova (una pole) e si era messo in mostra in gara (secondo ad Aragon), invece di Bradl, purtroppo, si è parlato solo quando si è fatto male.
NICKY HAYDEN: VOTO 4
Dispiace vedere un campione del mondo in così grande difficoltà.