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LE MANS – Valentino Rossi primo in classifica con 82 punti, Jorge Lorenzo terzo con 62, tre vittorie su quattro GP: la coppia Yamaha (in questo momento) è indubbiamente la più forte. Ma è meglio essere da “soli” come Marc Marquez, o avere a che fare con un compagno di squadra tosto come accade a Valentino e a Jorge?
«Ci sono i pro e i contro – risponde Rossi -: direi che alla fine si bilanciano. Quando ci sono due piloti in lotta per il mondiale, la Casa, la Yamaha è più contenta, ma dentro al team è un po’ più difficile. Io e Jorge, però, ormai siamo una vecchia coppia rodata, ci conosciamo bene: in pista, naturalmente, cerchiamo di batterci, ma fra di noi c’è rispetto. Non credo che possiamo darci una mano contro la Honda: ognuno lavora per conto suo».
Come si è visto bene a Jerez, dove Lorenzo era perfettamente a posto, mentre Rossi non è mai riuscito a trovare un assetto vincente: Valentino spera - e crede – che qui sarà diverso.
«Per stare davanti bisogna partire bene da venerdì e, soprattutto, lavorare bene: credo conti di più quest’ultimo aspetto piuttosto che la pista più o meno favorevole. Come si è visto a Jerez, tracciato generalmente favorevole: abbiamo fatto degli errori, non abbiamo trovato la messa a punto giusta e abbiamo faticato. Quando lotti contro Marquez e Lorenzo, considerando il livello della MotoGP, arrivi dietro».
L’anno scorso, Marquez aveva dominato.
«Io avevo fatto una buona gara, ma rivedendo i tempi Marquez aveva effettivamente dominato: pole position, giro veloce, una grande rimonta dall’undicesima posizione. Speriamo di riuscire a metterlo maggiormente sotto pressione».
Ma avete capito cosa è successo a Jerez, perché avete avuto tante difficoltà?
«Il primo problema è stato che noi pensavamo di correre con la gomma dura posteriore e abbiamo perso tutto il venerdì cercando di adattare la moto a quella copertura e siamo andati un po’ fuori strada. Quando siamo stati costretti a passare alla morbida abbiamo iniziato a rincorrere, ma non ho mai avuto il loro passo».
In settimana hai provato a Misano la nuova Yamaha R1m: è stato un test per la 8 Ore di Suzuka?
«No, quest’anno non la faccio: lo posso dire, credo, con certezza assoluta. Rimane una bella idea, perché l’ho già fatta e mi piacerebbe rifarla, ma per il 2015 non siamo pronti. Però è stato bello: ho una R1m, l’ho provata a Misano e mi sono divertito. Va veramente forte, è un missile: ci siamo divertiti anche a girare con i ragazzi dell’Accademy».
Ma potrebbe essere un buon modo per allenarsi, invece di fare cross o supermotard?
«Sì, ma non è facile da organizzare».
Decisamente su di giri anche Jorge Lorenzo, apparso psicologicamente nello stesso stato di forma di Jerez. «Ma qui – prova a gettare acqua sul fuoco – è tutta un’altra storia: asfalto e curve sono completamente differenti. A Jerez siamo riusciti a migliorare molto la M1 in ingresso curva: se faremo lo stesso qui, possiamo essere competitivi, considerando anche che la Yamaha qui ha sempre raccolto buoni risultati anche in stagioni difficili. Si può fare bene».