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SILVERSTONE – La classifica dice che Valentino Rossi e Jorge Lorenzo hanno gli stessi punti (211), ma il primo a sapere che Lorenzo, in questo momento, è il più accreditato a conquistare il titolo è proprio Valentino. «Sulla carta, da qui alla fine del campionato ci sono più piste congeniali a Jorge che a me, quindi potrebbe essere favorito: bisogna spostare gli equilibri, invertire la tendenza, come ho fatto in Olanda e Germania. Questa sembrerebbe una gara da giocare in difesa, ma non si può partire per un GP così importante con il solo obiettivo di limitare i danni» dice Rossi, pronto a giocarsela fino alla fine, su un tracciato dove il compagno di squadra è sempre andato fortissimo (tre vittorie), mentre lui ha raccolto un solo podio.
«Dopo undici gare abbiamo gli stessi punti: è quasi incredibile. Sono contento di quanto ho fatto fino adesso e di essere in testa al campionato, anche se, virtualmente, Lorenzo è primo per aver vinto più GP (5 a 3, NDA). Sono orgoglioso della mia prima parte della stagione: prima della pausa avevo 13 punti di vantaggio e avevo battuto Jorge due volte negli ultimi due GP. Dopo le vacanze, però, lui è tornato più forte di prima, è andato fortissimo a Indi e a Brno: per stare con lui devo andare più veloce».
Ma il circuito di Silverstone proprio non ti piace?
«No, tutt’altro, anche se è un circuito difficile, con curve particolari e tante buche sulle quali bisogna far funzionare bene la moto. In generale mi piace, ma per qualche ragione ho sempre avuto dei problemi qui: nel 2010 non ho corso perché ero ancora infortunato, poi ci sono stati gli anni con la Ducati. Nel 2014 ho ottenuto un buon podio, ma non è bastato per stare insieme a Marquez e Lorenzo, che qui ha sempre fatto cose incredibili. Nel 2015 sono stato molto regolare e questo mi ha permesso di ottenere gli stessi punti di Jorge nonostante due vittorie in meno, ma bisogna fare meglio».
Quanto ti “gasa” la battaglia per il titolo?
«Moltissimo. Quando sono tornato in Yamaha il mio sogno era tornare a essere competitivo, ma non ero sicuro di riuscirci. Nel 2014 sono arrivato secondo in campionato, ma non sono mai stato realmente in lotta per il titolo, perché Marquez era troppo lontano: adesso è tutta un’altra storia, spero di resistere fino a Valencia».
Credi che l’età sia un grande vantaggio per Lorenzo?
«Non credo: in questo momento conta la velocità, non gli anni. E’ quello l’aspetto più importante: Lorenzo riesce ad essere velocissimo in ogni condizione e fin dal primo giro del venerdì. Poi, contano anche l’esperienza e la concentrazione, ma la rapidità è l’aspetto più importante. Anche qui bisogna provare a dargli fastidio, ben sapendo che c’è anche Marquez che va fortissimo. Da qui alla fine, conteranno gli scontri diretti: adesso siamo 6 a 5 per lui, bisogna invertire la tendenza».
Poi Rossi, come tutti gli altri piloti, si intristisce per la scomparsa di Juan Garriga, vice campione del mondo in 250 nel 1988: 52 anni di Barcellona, Garriga è stato vittima di un incidente stradale in moto lunedì scorso e oggi, purtroppo, è morto in ospedale.