MotoGP 2016. Dovizioso: “Gioco di squadra? Impossibile con Iannone”

MotoGP 2016. Dovizioso: “Gioco di squadra? Impossibile con Iannone”
Al di là del terzo posto, Andrea è piuttosto soddisfatto. “Abbiamo lavorato tanto e bene, abbiamo un po’ di margine: bisogna capire quanto e se basterà. Nessuno può sapere il consumo delle gomme sulla distanza. Tre italiani sul podio? Tutto è possibile”
13 agosto 2016

ZELTWEG – La conquista della pole sembrava quasi una formalità, invece Andrea Dovizioso si ritrova terzo, superato anche da Valentino Rossi (per 0”009). Ma il Dovi, giustamente, è tutt’altro che arrabbiato: in QP non è stato perfetto, ma sa di aver lavorato bene per la gara.

«E’ logico che ci ho provato a conquistare la pole, ma non sono riuscito a fare il giro perfetto, come conferma il mio ideal time, che è il migliore. La pole non è così importante, partendo dalla prima fila basta scattare bene per non avere troppo svantaggio. Abbiamo lavorato molto e, secondo me bene su tutti gli aspetti: non è detto che basterà per vincere, questo lo scopriremo solo in gara. Secondo voi (i giornalisti, NDA) avevamo già vinto giovedì, ma come immaginavo gli altri si sono avvicinati: ne abbiamo di più sicuramente, ma quanto e, soprattutto, se sarà sufficiente, ci metto un bel punto interrogativo. Nessuno può sapere cosa accade con le gomme, anche perché su questa pista la media è alta e anche se ci sono poche curve, la loro conformazione sollecita parecchio gli pneumatici».


Che gara ti aspetti?

«Ci ho pensato, ma non so assolutamente cosa aspettarmi, anche perché io non so cosa farò, come lo farò: deciderò al momento. Può succedere di tutto: per come è fatto questo tracciato, chi ha un riferimento davanti va facilmente più forte, perché la scia fa la differenza e con staccate così aggressive, nelle quali, però, devi anche far scorrere la moto, se sei dietro è tutto più facile. Questo può condizionare la gara: anche questo aspetto è da valutare, può influenzare la strategia».


Il nuovo telaio che avete da un paio di gara fa una grande differenza?

«No, non influenza la prestazione: Iannone si è voluto lamentare (in Germania, NDA), ma fa la differenza solo dove hai vibrazione sull’anteriore».


Siete preoccupati per i consumi?

«Li abbiamo valutati attentamente: credo che tutti siano al limite. Ci abbiamo lavorato molto: essendo così veloci già da venerdì, abbiamo potuto curare questi aspetti importanti, come consumo carburante e gomme. I tempi di oggi sono stati fatti in configurazione “gara”, quindi con la potenza necessario per portare a termine il GP».


Avere un vantaggio di potenza, quanto aiuta per recuperare un errore o sulla distanza della gara?

«Molto. Per questo dico che abbiamo un piccolo vantaggio: nel complesso, la Yamaha è simile a noi, ma Ducati può fare la differenza con il motore. Ecco perché dico che la strategia farà la differenza: dobbiamo gestire il margine, il vantaggio non è così palese».


Dopo dieci anni (GP Giappone: Capirossi, Rossi, Melandri) ci sono tre italiani in prima fila: domani si potranno vedere tre italiani sul podio?

«Tutto è possibile…».


Si può fare giuoco di squadra?

«Come si fa a fare gioco di squadra con l’altro… Magari con un altro compagno si potrebbe».

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