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MISANO ADRIATICO – Non è la pista di casa come il Mugello, dove il collaudatore Michele Pirro, totalizza migliaia di chilometri all’anno, ma anche Misano è un circuito ben conosciuto dalla Ducati e dai suoi piloti, che qui hanno girato anche il martedì precedente il GP della Gran Bretagna. Con ottimi riscontri cronometrici, anche se, girando da soli, non puoi mai avere la certezza di stare andando veramente forte. Inoltre, qui non ci sono quei lunghi rettilinei che esaltano il motorone della Desmosedici: insomma, non sarà così facile conquistare risultati importanti, ma la competitività generale della moto è ormai così elevata che ci aspetta comunque che Andrea Iannone e Andrea Dovizioso possano essere protagonisti.
«E’ sempre bello tornare in Italia: la pista di casa ti dà sempre qualcosa in più. Abbiamo effettuato i test prima di Silverstone: siamo andati bene, ma mancando i diretti avversari, Honda e Yamaha, è difficile capire realmente il nostro livello. Le sensazioni, comunque erano positive: proveremo a fare del nostro meglio cercando di continuare il nostro momento positivo. A parte la scivolata di Silverstone, stiamo lavorando bene, siamo sempre vicino ai migliori, ce la giochiamo con tutti. Vediamo quali saranno le condizioni del braccio: ieri ho fatto a Parma, dal dottor Zasa (Clinica Mobile, NDA) una risonanza magnetica al braccio destro. Abbiamo visto che è molto infiammato e c’è un po’ di riversamento, i muscoli sono duri e contratti, non si capisce bene qual è la situazione. Proprio per le condizioni del braccio, non abbiamo potuto fare la risonanza dopo uno sforzo di 20 minuti, perché domani si sale in moto: martedì mi trasferisco nuovamente a Parma e faremo tutti gli esami necessari per capire meglio la situazione e come eventualmente intervenire. E’ il mio ultimo GP in Italia con la Ducati: ci tengo tanto a fare bene, anche perché ultimamente sono aumentati i tifosi che mi supportano e viene naturale dare qualcosina in più».
«Si arriva qui per fare bene: nei test il feeling è stato positivo, mi aspetto di essere subito veloce, anche se poi, per i dettagli, quelli che servono per andare forte, li capisci solo nel week end di gara. Inoltre, le gomme anteriori portate dalla Michelin sono differenti rispetto a quelle che abbiamo utilizzato nei test: bisogna verificare come si comportano queste. Fisicamente sono a posto. Come sempre accade, i giorni successivi alla caduta sono sempre peggiori, il ginocchio si è gonfiato e c’è un po’ di liquido, ma non credo che sarà un problema guidare. Per quanto riguarda il braccio, non c’è un problema particolare, se non che la Ducati è una moto molto fisica e in alcuni tracciati molto stancanti la situazione peggiora. Ma non si può sapere a priori come sarà qui, lo si capisce solo guidando la moto. Sette vincitori differenti? Spero di essere l’ottavo… Sicuramente ci proverò»