MotoGP 2016. GP d'Argentina. Rossi: "Sono come la principessa nel castello"

MotoGP 2016. GP d'Argentina. Rossi: "Sono come la principessa nel castello"
Valentino sottolinea la grande passione del pubblico argentino: “Qui è impossibile uscire dall’albergo: ci provai la prima sera nel 2014 e dovetti tornare indietro con la Polizia…”. Sui fischi a Lorenzo e Marquez in Qatar: “Non per colpa mia”
31 marzo 2016

TERMAS DE RIO HONDO Sarà il lunghissimo viaggio per arrivare qui, sarà il fuso orario o chissà cosa, fatto sta che i piloti sembrano aver poca voglia di parlare. Anche Valentino Rossi, uno che, solitamente, non si tira indietro nei commenti, questa volta dà pochi spunti.


«In Qatar c’era grande curiosità per le tante novità, ma, alla fine, non è cambiato granché. Per quanto mi riguarda, sono contento di essere stato con il primo gruppo in un GP molto veloce, ma ho anche capito che devo essere più competitivo, svelto a fare le scelte giuste. Il circuito è bello, divertente, veloce e tecnico: nel 2015 ottenni un grande risultato, ma anche nel 2014 non ero andato male (4°, NDA), ma nel 2016 ci sono tanti piloti veloci e si è visto in Qatar che non è facile andare sul podio anche se sei veloce».


Che ricordo hai della vittoria del 2015?

«Ero partito con la gomma extra dura dalla terza fila, ma sapevo di avere un buon passo. Al via mi ero toccato con Iannone, avevo perso posizioni, ma poi presi un buon ritmo. Marquez, però, ormai era lontano, credevo fosse difficile andarlo a prendere, invece ci riuscii. Con Marc la battaglia iniziò a due giri dalla fine, ci toccammo un paio di volte e lui, purtroppo, cadde: sarebbe stato bello arrivare fino alla fine».


Ma è stato quello l’inizio di tutti i problemi tra te e Marquez?

«Non lo so».


Con le novità regolamentari, cosa conta di più adesso?

«Ci si aspettava una maggiore differenza: in realtà l’elettronica è a un buon livello e le Michelin sono migliorate tanto rispetto all’anno scorso e sulla moto si fa più o meno la stessa cosa. Adesso conta moltissimo il lavoro con il team e le scelte che fai: se sbagli in prova, in gara non recuperi più».


Qui hai ancora più tifosi del solito, tutte le macchine, le case, anche i luoghi pubblici espongono una bandiera gialla con il 46…

«Qui c’è una bellissima atmosfera: già avevo tanti tifosi nel 2014, la prima volta che siamo venuti qui, ma dopo la vittoria dell’anno scorso e il podio con la maglietta di Maradona ho incrementato ulteriormente il tifo per me. C’è una grande passione, tantissimi tifosi: provai a uscire la prima sera nel 2014 e dovetti tornare a casa con la polizia. Speriamo di stare un po’ tranquilli (è così per tutti i piloti, NDA): mi sento un po’ come la principessa nel castello».


Cosa puoi dire dei fischi in Qatar a Lorenzo e Marquez?

«Non so cosa dire. Questa situazione non è colpa mia».


Ti dissoci?

«Lo ha fatto il mio Fan Club, è come se lo facessi io».

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