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DANI PEDROSA - 10
Che gara, che sorpassi, che determinazione, che voglia di vincere. Qualifiche a parte, ha fatto tutto bene, molto bene, smentendo quelli – come me – che sostenevano che la Honda aveva fatto male a rinnovargli il contratto. Incredibile la trasformazione rispetto ai GP precedenti: anche a Silverstone, per la verità, non aveva fatto male, ma era comunque parso troppo arrendevole, con poca fiducia sull’anteriore. Qui l’ha ritrovata di colpo: nessuno era incisivo come lui in frenata. Ben tornato, Dani!
VALENTINO ROSSI - 9
Per la terza volta consecutiva davanti al compagno di squadra, per la quarta davanti a Màrquez: anche a Misano, il campione della Yamaha è andato fortissimo: non gli si può imputare nulla, non si è risparmiato, ci ha provato, ma non è bastato, sorpreso come tutti da un Pedrosa stellare. Brillante.
JORGE LORENZO - 7
Al contrario del compagno di squadra, non è mai stato incisivo, non ha mai avuto la possibilità di provare a vincere, non ha mai forzato una frenata, non ha mai replicato a un sorpasso subito. Opaco.
MARC MÀRQUEZ - 5
Decisamente al di sotto del suo ptenziale, forse impensierito, per la prima volta, da una caduta nel warm up, solo preoccupato di limitare i danni. Il vantaggio in classifica rimane enorme (43 punti), ma per la prima volta in questa stagione è sembrato patire eccessivamente la pressione. Sottotono.
MAVERICK VIÑALES - 6
Dopo il terzo tempo in qualifica sembrava poter dire la sua anche qui, non per la vittoria, ma per una gara da protagonista sì. Invece, non si è mai visto, poco efficace in percorrenza di curva. Passo indietro.
ANDREA DOVIZIOSO - 5
Sognava di poter essere protagonista, ma la gara ha avuto l’effetto di una secchiata d’acqua in faccia. Qui la Ducati ha sofferto, ma il Dovi poteva fare di più: sono troppo pochi 3” di distacco a Pirro.
MICHELE PIRRO - 8
Fa tutto, accetta qualsiasi prova e decisione della Ducati. Come un bravo soldatino dice sempre di sì, non si lamenta mai, riuscendo a far coincidere al meglio il lavoro di pilota e collaudatore. Sinceramente, non ci si può aspettare di più. Stakanovista.
POL ESPARGARÓ - 5
Prende quasi un secondo al giro.
CAL CRUTCHLOW - 5
Dopo due GP esaltanti, uno piuttosto deludente.
ÁLVARO BAUTISTA - 7
Bravo Álvaro: in gara fa spesso il suo dovere senza commettere errori.
DANILO PETRUCCI - 5
D’accordo, questa non era una pista Ducati, ma rivogliamo il vero Danilo.
STEFAN BRADL - 6
Sempre dietro al compagno di squadra, in prova e in gara.
ALEIX ESPARGARÓ - 4
E’ caduto al 18esimo giro mentre era decimo.
HONDA RC213V VOTO 9
Alla vigilia, Marquez indicava quello di Misano come uno dei circuiti più ostici per la Honda. Invece, la RC213V è parsa competitiva, decisamente più efficace nelle ripartenze da prima marcia (qui ce ne sono tre). In un anno in cui si dice essere in difficoltà, ha già conquistato sei vittorie con quattro piloti differenti: figurarsi se fosse competitiva…
YAMAHA M1 - 8,5
Fino a sei giri dal termine è parsa la moto sostanzialmente più equilibrata, ma poi, ancora una volta, è stata battuta. Una Yamaha non vince da Barcellona, sei GP fa: troppo.
SUZUKI GSX-RR - 7
In gara ha deluso, ma nel complesso è sembrata più che discreta. Soffre molto il caldo: con le alte temperature non sfrutta bene le gomme.
DUCATI DESMOSEDICIGP - 5
A Misano, i punti negativi sono parsi decisamente superiori a quelli positivi. Basterà Lorenzo per eliminarli? Al momento, dubitare è lecito.
APRILIA RS-GP - 7
Qui è stata decisamente più efficace, sia in prova sia in gara. Speriamo che ciò sia di incoraggiamento.