MotoGP 2016. Lorenzo: "Sbaglia e non chiede scusa. Iannone: "Era troppo lento"

MotoGP 2016. Lorenzo: "Sbaglia e non chiede scusa. Iannone: "Era troppo lento"
17esimo giro: Andrea arriva lungo e tampona Jorge. Ma Andrea sostiene di non aver sbagliato nulla. “I dati dimostrano che ho frenato come nei giri precedenti”. La giuria lo penalizza: ad Assen scatterà dall’ultima posizione
5 giugno 2016

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MONTMELO’ Si aspettava le scuse di Andrea Iannone, invece Jorge Lorenzo si è sentito in qualche modo accusato. Ed è andato su tutte le furie. «Tutti possiamo sbagliare, ma quando accade è normale chiedere scusa, come ha fatto, per esempio, Pedrosa ad Austin con Dovizioso. Invece, quando lui mi ha avvicinato nella via di fuga dopo avermi centrato, continuava a chiedermi se avessi avuto un problema al motore, perché andavo così piano. Inconcepibile» non se ne fa una ragione Lorenzo. La sua accusa è precisa. «I dati dimostrano che in quel giro ho staccato addirittura più profondo rispetto al passaggio precedente. Non ammette mai le sue colpe» è la sua tesi. Le immagini televisive, con Iannone che arriva a una velocità pazzesca rispetto a quella di Lorenzo, sembrerebbero confermarla, ma Andrea è totalmente in disaccordo. «Sono molto dispiaciuto, ma ho frenato nello stesso punto di tutta la gara: ho provato di tutto per evitarlo, ma non ci sono riuscito, andava veramente troppo piano. Quando sono tornato ai box sono andato subito alla Race Direction, dicendo che mettevo a disposizione i dati per spiegare l’accaduto: loro hanno verificato che non ho fatto niente di diverso dal giro precedente» è la tesi del pilota della Ducati. Può essere, ma al 16esimo giro, davanti a lui non c’era Lorenzo. «Mi hanno detto che bisogna fare attenzione a chi sta davanti, ma io gli sono arrivato vicino così alla svelta che sono rimasto sorpreso: se avessi esagerato in quel punto, mi sarei preso le colpe, ho sempre accettato i miei errori» tenta di essere convincente.

 

ULTIMO IN OLANDA

Ma la Race Direction ha deciso di sanzionarlo con due punti sulla patente e la retrocessione all’ultimo posto sulla griglia di partenza del prossimo GP in Olanda. «Non giudico, ma mi sembra eccessiva» si limita a commentare l’italiano. Di tutt’altra opinione lo spagnolo. «E’ troppo poco, soprattutto se uno non capisce i suoi errori. Io nel 2005, in 250, venni squalificato per un GP, mentre lui, che è recidivo, partirà dall’ultima posizione. Bisogna rivedere il sistema di penalizzazione, così non funziona: nel calcio, per esempio, quando un giocatore viene espulso, perde almeno quella parte di partita e la successiva. Nel motociclismo, che è molto più pericoloso, bisogna fare molto di più prima di venire squalificato per una gara», tuona il campione del mondo.

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