MotoGP 2016. Lorenzo: “Strategia tra Rossi e Vinales”. Vinales: “Macché solo casualità”

MotoGP 2016. Lorenzo: “Strategia tra Rossi e Vinales”. Vinales: “Macché solo casualità”
Jorge non ha dubbi: Valentino e Maverick si sono aiutati l’un l’altro. “E non è la prima volta” dice il pilota della Yamaha. Il rivale della Suzuki, futuro compagno di squadra di Rossi, ovviamente non è d’accordo: “Io e Valentino siamo semplicemente gli ultimi a entrare in pista”
21 maggio 2016

SCARPERIA Duro, durissimo, come spesso lo è nei confronti del compagno di squadra: Jorge Lorenzo non ha gradito il “traino” reciproco tra Rossi e Vinales (prima di Valentino a Maverick, poi viceversa) e quando gli viene chiesto un commento a proposito entra a piedi uniti.


«Io corro solo per me stesso, loro (Rossi e Vinales, NDA) non lo so. Se è una coincidenza che si siano trovati oggi uno dietro l’altro, allora è una coincidenza che si ripete un po’ troppo spesso. Sia chiaro, è legittimo, lo possono fare, ma è strano che accada tra piloti di squadre differenti. La verità è che Vinales ha sempre stimato Rossi e Valentino ha spesso (quest’anno, intende, NDA) migliorato il suo tempo dietro di lui: oggi ha abbassato di un secondo il suo crono. Direi che è una buona strategia, non è stato un caso: è una coincidenza che quest’anno si è ripetuta cinque o sei volte… Biscotto? Quella è una teoria che ha espresso Rossi dopo l’ultima gara del 2015, quando io ero stato in testa dal primo all’ultimo giro… Domani, comunque, credo che ognuno farà la sua gara, ognuno vorrà vincere».


La risposta di Rossi la leggete a parte, ecco quella di Vinales.

«Io, da sempre, entro tardi in pista rispetto ai miei rivali, perché mi piace stare da solo, non voglio trovarmi nel traffico, nella confusione fatico a trovare la concentrazione per fare un “tempone”. Anche Rossi, però, è uno che parte dopo gli altri: è capitato che ci siamo trovati lungo la pista e, inevitabilmente dato che ci sono solo 15 minuti, che siamo rientrati ai box e poi nuovamente in pista negli stessi momenti. Lorenzo può dire quello che vuole, questa è la verità».

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