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LOSAIL In rettilineo, non c’è storia: 350,3 km/h per Andrea Iannone, con una media delle cinque migliori velocità di 348,8 km/h, con i piloti Ducati che occupano anche il secondo, il terzo, il quarto, il quinto, il sesto e il settimo posto di questa classifica. La differenza con la Honda di Pedrosa (tanto per fare un esempio) è di quasi 11 km/h (oltre 10 km/h nella media) e di oltre 11 km/h con la Yamaha di Rossi: impressionante. Ma non solo: «vanno forte anche in curva, non solo in rettilineo» certifica Valentino Rossi, avvalorando l’analisi fatta dall’ingegnere Gigi Dall’Igna. Un “motorone” che i due piloti Ducati, giustamente, si tengono ben stretto.
«350,3 km/h: che soddisfazione! – sorride Iannone, primo anche nella classifica che conta per davvero, quella dei tempi -. Bisogna fare grandi complimenti agli ingegneri a casa, ai motoristi: sotto questo aspetto siamo imbattibili».
E’ carico Andrea, motivato, convinto, senza nessuna paura.
«E’ stato un giorno perfetto: è la prima volta, da quando sono in MotoGP, che vado a letto con il miglior tempo assoluto. Ma non basta, bisogna continuare a lavorare sul passo, mettere a posto i dettagli, aumentare un po’ la stabilità nei cambi di direzione, aumentare il grip in accelerazione in uscita di curva. Nelle FP3 abbiamo migliorato tanto, abbiamo capito qual è la strada da seguire. Con le Michelin si possono fare anche 4 giri consecutivi, non sarà facile in qualifica, sono in tanti che vanno forte».
Piuttosto contento anche Andrea Dovizioso, quarto a 0”306 dal compagno di squadra.
«Sono molto soddisfatto: è un’altra conferma del buon lavoro che abbiamo fatto fin dal primo test. Ho un buon feeling con la moto, ho fatto un buon tempo, nonostante qualche piccolo errore. A fine 2015, era chiaro in che direzione bisognasse lavorare e la DesmosediciGP è apparsa subito meglio, anche se da fuori poteva non essere così evidente: in Ducati hanno fatto un grande lavoro. Siamo stati molto lucidi ad arrivare qui competitivi, ma non sarà facile gestire tutto, dalle gomme, che sono difficili da sfruttare quando sono nuove, alla nuova elettronica. Credo che le Michelin livellino le prestazioni, perlomeno sul singolo giro, ma in gara sono tutte da scoprire: credo che nessuno possa sapere il reale livello di competitività sulla distanza».
Tutto bene, quindi? No, purtroppo. Danilo Petrucci, che aveva ottenuto il 14esimo tempo, è stato costretto al ritiro forzato: a causa del forte dolore, Danilo si è sottoposto a una radiografia, che ha evidenziato un movimento del terzo metacarpo della mano destra, quella operata 26 giorni fa dopo la caduta nei test australiani. Non può correre, quindi, e Petrucci è già tornato a casa: in forse anche i GP d’Argentina e di Austin. Secondo l’articolo 1.11.3 del regolamento sportivo, la Ducati ha tempo fino a due ore prima l’inizio delle qualifiche per sostituire il pilota e si è subito pensato a Casey Stoner, presente in Qatar, perché lunedì e martedì proverà la DesmosediciGP. I responsabili della Casa di Borgo Panigale ci hanno pensato seriamente, ma poi hanno deciso di lasciare stare. Sinceramente, sarebbe stata una follia: con Iannone e Dovizioso in grande spolvero, metter loro pressione facendo correre Stoner non avrebbe avuto senso.