MotoGP 2016. Rossi: “Dopo Assen, ho fatto la via crucis”

MotoGP 2016. Rossi: “Dopo Assen, ho fatto la via crucis”
Valentino torna sull’errore commesso in Olanda: “Mi sono fustigato! Si poteva vincere anche andando più piano, è stata un’occasione persa”. Sul Sachsenring: “Pista storicamente favorevole alla Honda e ai suoi piloti”
14 luglio 2016

SACHSENRING – In questo campionato dal calendario quanto meno bizzarro, dove è difficilissimo prendere il ritmo tra un GP e l’altro, hai anche più tempo per pensare agli errori commessi. Lo sa bene Valentino Rossi, il cui ricordo più recente è la caduta in Olanda.

«Sono stato a casa a fustigarmi, ho fatto la “Via Crucis” con la croce in spalla» ironizza Valentino. «E’ stata una delusione cocente, che è durata qualche giorno: poi, è rimasto il rammarico per aver perso una grande occasione. Purtroppo, il calendario quest’anno ha imposto due settimane di pausa dopo Barcellona e altre due dopo l’Olanda: bisogna rimanere attenti e non perdere la concentrazione».


In Olanda, a caldo, ti eri dato del “somaro”: confermi lo stesso giudizio dopo aver rivisto la gara?

«Sicuramente nella seconda parte era molto facile commettere degli errori: non a caso, sono caduti tanti piloti. Ma rimango della stessa idea: è stato un errore grave, perché avevo il potenziale per vincere anche andando molto più piano».


Da questo GP cosa ti aspetti?

«Purtroppo c’è brutto tempo e fa freddo e le previsioni sono negative per tutto il fine settimana. Noi piloti speriamo sempre nell’asciutto, come lo era stato per tre giorni nel 2015: questo ci aveva permesso di lavorare bene sulla moto, disputando un buon GP, dietro alle due Honda, ma non troppo distante. Negli ultimi anni, questo circuito è sempre stato favorevole alla HRC (è imbattuta dal 2010, NDA) ed è anche un tracciato che piace a Marquez e Pedrosa: vediamo se sarà così anche quest’anno con le Michelin e la centralina unica».


Che tipo di circuito è? E’ adatto a una MotoGP?

«E’ molto particolare e differente dagli altri: è molto impegnativo per le gomme sul lato sinistro. Non è esattamente idoneo alla potenza di una MotoGP: qui ci si diverte di più con le moto più piccole, specie nella prima parte, mentre la seconda è molto veloce. Comunque, anche con la MotoGP ci sono dei punti difficili da interpretare e le 3 curve che precedono la 11, la veloce a destra in discesa, si possono fare in modi differenti per poi avere dei vantaggi nell’impostazione della parte veloce».


Proprio per questo, la Michelin ha portato, per la prima volta, un’anteriore bimescola, più dura a sinistra e più morbida a destra.

«Sì, un’idea che aveva avuto anche la Bridgestone nel 2015: qui è fondamentale, viste le caratteristiche della pista».


Zarco ha firmato per la Yamaha Tech3 per i prossimi due anni: cosa ne pensi?

«Sapevo di questa possibilità. E’ uno dei migliori piloti della Moto2, con uno stile particolare: vediamo come si adatterà alla M1, ma non credo avrà problemi».

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