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Valentino molto soddisfatto per il terzo posto conquistato a Silverstone, ma più che il podio è stato il duello con Màrquez a galvanizzarlo.
«E’ stata bella, grande adrenalina. Perché era dura, e sapevo che eravamo un po’ in difficoltà con le gomme. Ho deciso di rischiare e mettere la dura davanti anche se non l’avevo mai provata, ed è stata la decisione giusta se no avrei fatto più fatica. C’è stato un momento della gara che ero più veloce di Crutchlow e di Màrquez e Viñales non era così lontano, e mi sono detto: “magari lo vado a prendere”. Ho fatto due giri buoni poi ho capito che non ce l’avrei fatta. E’ stato bello, sono state delle belle lotte ed è un terzo posto importante perché era difficile oggi».
Come hai vissuto la sfida con Màrquez?
«Bello, anche se quando lotti con Marc, lui è sempre un pilota molto aggressivo e ci siamo toccati almeno due volte. Mi sono divertito».
E’ stato troppo aggressivo?
«Con me no, poi erano gli ultimi giri e ci giocavamo il podio».
Quando lotti con lui è come lottare con un’altro?
«No, è sempre importante sapere con chi si lotta, conoscere punti forti e punti deboli. So che Màrquez per me ha sempre un trattamento speciale, quindi è sempre un po’ una bega. Però anche quando hai dietro Iannone non è facile».
Eri quello più in difficoltà tra quelli davanti?
«Sì, per fortuna staccavo forte, ma nelle curve a destra perdevo un sacco soprattutto rispetto alle due Honda».
Lorenzo così indietro è un campanello d’allarme?
«Qui abbiamo fatto fatica e la nostra moto era inferiore alla Honda, alla Suzuki e alla Ducati. Nella prima parte di stagione molte volte la nostra moto era la più competitiva».
Misano?
«Sarà il week end più importante dell’anno, perché corriamo a casa mia e sarà difficile, anche perché ci sarà tantissima pressione. Dall’altra parte ci sarà una grandissima atmosfera e tantissimi tifosi. Sarà una grande festa. E solitamente la nostra moto lì va molto bene. Bisognerà fare quel 10-20% in più del normale».
Sette vincitori diversi nelle ultime sette gare. Perché secondo te?
«E’ incredibile, anche perché prima era da più di 50 gare che vincevamo solo in quattro (Rossi, Pedrosa, Màrquez e Lorenzo) e quando ci sono dei numeri così grandi è destino che cambi qualcosa. Oggi Viñales ha fatto paura, speriamo che domenica prossima vada un po’ più piano».