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LE MANS - Il primo commento, a caldo, è ironico nei confronti del compagno di squadra.
«Quando ero secondo, la gomma posteriore ha iniziato a “spinnare” sul rettilineo, altrimenti avrei vinto a mani basse» esordisce Valentino Rossi, facendo il verso a quanto dichiarato da Jorge Lorenzo a caldo. Ovviamente non è così, quella di Rossi è chiaramente solo una battuta e Valentino si prende le colpe principali per un GP fortemente condizionato dal settimo posto in qualifica.
«E’ stato solo demerito nostro se sono partito così indietro, ho fatto due errori in qualifica e siamo arrivati un po’ in ritardo per la gara. Ma ho mantenuto la calma, sono risalito, ho fatto dei bei sorpassi e adesso siamo lì in campionato, a soli 12 punti dalla vetta. Quando parti settimo e arrivi secondo è sempre un grande risultato, specie in un GP così importante per il campionato. Venerdì abbiamo sbagliato lavorando solo sulla gomma di Jerez: non pensavamo che la “47” fosse così migliorativa e abbiamo perso un sacco di tempo per cercare di sistemare la M1 con i precedenti pneumatici. Sabato ero competitivo, ma, purtroppo, ho fatto un paio di errori in qualifica e anche in partenza non sono stato perfetto. Poi, però, ho preso un buon ritmo, la mia Yamaha era bilanciata: sono riuscito a passare Marquez e Dovizioso e credo sia stata una buona idea. Quando loro sono caduti, mi sono rilassato un po’ e ho cercato solo di mantenere il mio ritmo. Oggi mi sono anche divertito, all’inizio ho fatto 5-6 sorpassi, anche se poi le posizioni si stabilizzano: negli ultimi anni, è sempre stato così in MotoGP, non c’è differenza tra Michelin e Bridgestone. Ripeto, un risultato così dopo essere scattato dalla terza fila è certamente positivo: ci ero riuscito anche nel 2015, ma allora ero scatto bene al via, mentre questa volta ho perso tempo nei primi giri: fossi partito più avanti, dalla prima o dalla seconda fila, come era nel mio potenziale, sarebbe stato più facile».
L’errore più grande l’avete fatto il venerdì non provando la “47” o il sabato in qualifica?
«Più o meno uguale: venerdì abbiamo cercato di sistemare la M1 per avere trazione con le gomme di Jerez, mentre la “47” risolveva molti dei problemi. Sono stato anche “fregato” nelle FP2 da una vibrazione all’anteriore che ci ha fatto perdere tempo, mentre in qualifica abbiamo sbagliato completamente strategia e mi sono trovato due volte nel traffico. E’ vero che nelle Q2 abbiamo anche dovuto modificare i piani perché mi era caduto davanti Pedrosa, ma poi io ho anche commesso degli errori nel giro lanciato».
Sembra che partire dalla prima fila sia ancora più importante che in passato.
«No, non è più importante, lo era già nel 2015: sotto questo aspetto non c’è differenza. La verità è che sono stati fatti tanti cambiamenti per rendere i GP più spettacolari, ma per il momento non è servito a granché, anche se, per la verità, oggi un po’ di sorpassi ci sono stati, perlomeno all’inizio. Lorenzo qui è stato più veloce e come si è già visto altre volte, se uno ha qualcosa in più durante le prove, conserva quel vantaggio anche in gara».
Dopo questo risultato arrivi al Mugello bello carico?
«Sicuramente: siamo molto vicini in classifica, tre piloti in 12 punti: sono convinto che la nostra moto con le Michelin possa essere competitiva anche su quella pista».