MotoGP 2016. Rossi: "Pedrosa si è montato la testa..."

MotoGP 2016. Rossi: "Pedrosa si è montato la testa..."
Valentino scherza sull’impresa del rivale: "Altro che poco aggressivo, mi ha fatto un sorpasso alla Màrquez! Ci ho provato in tutti i modi, ma lui ne aveva di più: correre davanti a tutta questa gente è stato emozionante, speravo nella vittoria. Ma vado a casa con la consapevolezza di averci provato”
11 settembre 2016

MISANO ADRIATICO – Con Lorenzo e Màrquez staccati di oltre un secondo, Valentino Rossi già assaporava il successo. Ma, come tutti, non aveva fatto in conti con Dani Pedrosa, in grande rimonta dall’ottava posizione iniziale. Subìto il sorpasso al 22esimo giro, Rossi ha provato per un po’ a tenere il ritmo dello spagnolo, ma gli è stato impossibile, e si è dovuto accontentare del secondo posto.


«E’ stata una gara durissima, sia fisicamente per il caldo sia tecnicamente. Era difficile tenere il ritmo dell’1’33”2, ma quando ho visto che il mio vantaggio aumentava su Lorenzo e Màrquez ho iniziato a sentire meno la fatica… Poi, all’improvviso, sulla lavagna ho visto spuntare il nome di Pedrosa. Mi sono detto: “Ma proprio oggi questo deve andare così?”. Mi ha passato e non c’è stato niente da fare, ne aveva di più».


La scelta della gomma è stata determinante?

«Noi, con la nostra moto, non potevamo fare diversamente. Pedrosa, per il suo peso, è spesso svantaggiato in MotoGP, ma forse oggi ha avuto un piccolo vantaggio negli ultimi giri e ha potuto guidare fortissimo. Mi ha fatto un’entrata alla Màrquez: si è montato la testa… La più grande differenza è stata la tenuta della sua gomma posteriore, più che la morbida all’anteriore: negli ultimi giri, ne aveva più di me».


Se non altro, da quattro GP arrivi davanti a Màrquez.

«Battere un fuoriclasse come Màrquez è una grande soddisfazione, perché è difficile arrivargli davanti. Ma 43 punti rimangono sempre tantissimi, a 5 GP dalla fine».


Complessivamente, come giudichi la gara?

«Ho fatto una buona partenza, ho visto la possibilità di passare Lorenzo e ho affrettato i tempi: non volevo stargli dietro attaccato, non volevo che si ripetesse quanto accaduto al Mugello (rottura del motore, NDA). Ho spinto al massimo, potevo controllare un secondo di vantaggio, ero sempre più positivo sulle possibilità di farcela. Poi è arrivato Pedrosa: quando mi ha passato ho provato a resistere, ma mancavano sei giri, troppi: il suo passo era decisamente più elevato. Sicuramente la Honda è cresciuta, hanno migliorato l’accelerazione».


Quanto ti dispiace per non aver vinto?

«Molto! Pensavo che bastasse battere Lorenzo e Màrquez, invece Pedrosa è andato più forte, è stato bravo. Se fossi stato da un’altra parte sarei stato contentissimo di questo risultato, ma qui, a Misano, davanti a tutta questa gente, mi sarebbe piaciuto moltissimo vincere: il giro di ricognizione è stato perfino commovente. C’è rammarico, perché non mi aspettavo un Pedrosa così, ma sarebbe stato peggio se mi avessero battuto Màrquez o Lorenzo. Ci ho provato da venerdì in tutti i modi, la moto andava bene, ma lui aveva qualcosina in più....Vado a casa con la consapevolezza di averci provato fino in fondo».


Pedrosa con te ha un conto aperto: l’anno scorso ad Aragón, oggi qui…

«Sì, Dani viene considerato un pilota poco aggressivo, ma con me dà sempre il massimo».

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