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SACHSENRING – Quando sei 14esimo a 1”373 dal primo è difficile trovare aspetti positivi: inevitabilmente, Valentino Rossi è un po’ preoccupato.
«E’ stata una giornata difficile: il brutto tempo ha reso tutto più complicato e pericoloso, perché anche la gomma più soffice è troppo dura per queste condizioni. Tutti si aspettavano una temperatura più elevata, invece fa freddo e diventa difficile guidare bene. Nelle FP1 non ero partito male, ma ha iniziato a piovere quasi subito, mentre nelle FP2 ho girato sempre con le gomme usate: non avevo buone sensazioni, non riuscivo a spingere al 100%. Poi, nel finale, ho montato gli pneumatici nuovi: mi sentivo un po’ meglio, ma mi sono ritrovato nel traffico e ho preso la bandiera per qualche secondo. Insomma, avrei potuto fare un po’ meglio, ma la verità è che non ho un buon feeling, non ho un buon passo, non sono efficace. Noi con la Yamaha fatichiamo molto nelle curve a destra, specie alla 11: il più grande problema è la mancanza di grip, manca fiducia e per questo non si può spingere al massimo».
Con queste temperature, usando un termine calcistico, siamo al limite della praticabilità?
«Sicuramente il freddo è il più grande problema: nel 2015, avevamo avuto un fine settimana di bel tempo, avevamo girato sempre con l’asciutto, mentre quest’anno le gomme non lavorano, non riesci a scaldarle e portarle alla temperatura idonea. Fortunatamente la Michelin ha introdotto una bimescola anche all’anteriore: se non l’avessimo avuta, le cadute sarebbero state molte di più. Ma è troppo dura, dovrebbe essere più morbida sia sulla spalla sinistra sia sulla destra: la Michelin ha portato una media e una dura, invece sarebbe servita la soffice. Ma non si poteva prevedere, settimana scorsa c’erano 30 °C… Inoltre, è difficile prendere il ritmo: quando arrivi alla 11, un giro sì e uno no è esposta la bandiera gialla per una caduta, se spingi di più vai a terra. Basterebbero cinque gradi in più sull’asfalto per migliorare notevolmente la situazione: adesso non si guida al limite, si va all’80% del potenziale».
Il contratto con il Sachsenring è in scadenza: è il caso di pensare di andare a correre in un altro circuito, al Nurburgring o a Hockenheim?
«A me la pista piace, è divertente, ma la curva 11 è pericolosa, non perché non ci sia spazio all’esterno, ma perché si cade molto. Nurburgring e Hockenheim potrebbero essere due tracciati interessanti, ma sono scelte determinate da tanti fattori»