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ALCAÑIZ – Alla vigilia, l’obiettivo era chiaro: limitare i danni. Purtroppo, Andrea Dovizioso non c’è riuscito, e si ritrova a 16 punti da Márquez, ancora una volta imprendibile.
«Abbiamo pagato più degli altri la giornata persa di venerdì. Ero troppo lento in tre punti: in uscita dalle curve 10, 15 e 17 (dove Márquez faceva una gran differenza) e questo ha condizionato il risultato. Purtroppo non siamo arrivati pronti in gara: non pensavo fosse così».
Ha inciso la scelta della morbida posteriore?
«Non credo, ai primi tre posti ci sono tre gomme differenti, dura, media e soffice. Sicuramente si poteva fare meglio, ma non avendo velocità ho stressato troppo la gomma per stare attaccato a quelli davanti a me. Ho cercato in tutti i modi di limitare i danni, ma quando mi trovavo in scia a un altro pilota, come è successo per esempio con Rossi, non avevo la possibilità di passarlo, perdevo troppo. Negli ultimi giri, poi, non avevo più trazione in uscita: Aragón è sempre stata una pista difficile per me e per il mio stile di guida».
In effetti, Lorenzo è andato molto meglio.
«Questa è una pista tutta “scorrevolezza”, che è il punto forte di Lorenzo: ecco perché è andato meglio di me».
Può essere un GP decisivo per il mondiale, anche considerando quello che ha fatto Márquez nelle ultime sei gare (quattro vittorie e un secondo posto)?
«Non sarà facile, perché Márquez si sta dimostrando molto competitivo, così come la Honda e Viñales. Ma non bisogna abbattersi, abbiamo le nostre carte da giocare, ci proveremo fino alla fine: possono accadere ancora un sacco di cose».
La Ducati sembra non poter mai usare la dura posteriore: in generale, può essere un limite?
«A volte sì, ma in altre è stato un vantaggio poter usare la morbida. La realtà è che devi essere bravo a lavorare e ad adattarti alle condizioni: qui non lo siamo stati».