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CONFRONTO 2017/2016
Ecco il confronto dopo 9 gare tra i punti realizzati da alcuni piloti nel 2017 e nella passata stagione.
Marquez 129/170 (-41); Vinales 124/83 (+41); Dovizioso 123/59 (+64), Rossi 119/111 (+8); Pedrosa 103/96 (+7), Petrucci 66/24 (+42), Lorenzo 65/122 (-57), Crutchlow 64/40 (+24), Bautista 44/35 (+9), Iannone 28/63 (-24), A.Espargaro 32/51 (-19).
CONFRONTO IN CASA
Ecco invece il confronto tra compagni di squadra o di moto: chi è arrivato più volte davanti in gara nei primi 9 GP della stagione (tra parentesi il confronto in prova)
Vinales/Rossi 6/3 (7/2); Marquez/Pedrosa 6/2 (6/3); Dovizioso/Lorenzo 7/1 (5/4); Zarco/Folger 7/2(6/3); P.Espargaro/Smith 6/3 (8/1).
COMUNICAZIONI CON IL PILOTA: ADESSO SI PUO’
Se ne parlava dall’anno scorso, i primi esperimenti si sarebbero dovuti fare a partire dal GP del Giappone 2016, poi, però, ci sono stati ritardi e slittamenti. Si è arrivati fino al Sachsenring, dove si è cominciato con le comunicazioni tra la Race Direction, team e pilota: per il momento è facoltativo, dal 2018 sarà obbligatorio. In pratica, i team già pronti – solo Ducati, di fatto – hanno potuto inviare sul cruscotto del pilota alcune informazioni, come: bandiera gialla, bandiera nera, bandiera nera con cerchio arancione (problema tecnico), cambio di posizione. Queste informazioni, naturalmente, arrivano dalla Race Direction, ma anche il box può inviare informazioni al proprio pilota. Non tutti erano d’accordo, ma, alla fine, a maggioranza si è deciso per introdurre questo sistema. Non è una rivoluzione, ma una novità sì.
EZPELETA: “NEL 2018: 17, 18 O 19 GP”
In un'intervista rilasciata al quotidiano spagnolo “AS”, Carmelo Ezpeleta, numero uno della Dorna, ha dichiarato che nel 2018 ci saranno 17, 18 o 19 GP. La variabilità dipende da due circuiti: quello della Catalunya e quello in Thailandia. Ezpeleta ha fatto sapere che in Thailandia non è ancora tutto pronto, mentre in Catalunya non è certo – anzi al momento è piuttosto improbabile – che vengano effettuato i lavori richiesti dai piloti: la riasfaltatura completa e le modifiche alla curva 13, quella dove morì nel 2016 Luis Salom. In ogni caso, al momento non è previsto che in futuro ci saranno più di 19 GP in una stagione.
SCHWANTZ CONTRO IANNONE
Al Sachsenring c’era Kevin Schwantz, la bandiera della Suzuki. Il campione del mondo della 500, intervistato da Paolo Ianieri della Gazzetta dello Sport, non ha avuto parole morbide per Andrea Iannone.
«Con questa moto dovremmo lottare per il podio, non fare ultimo in due differenti sessioni (è successo venerdì, con Iannone ultimo sull’asciutto e sul bagnato, NDA). Se non se la sente di rischiare, dovrebbe andare a girare con i kart: dovrebbe chiedere scusa al team per i risultati che sta ottenendo», ha detto il grande Schwantz. Iannone, al contrario, crede che la colpa della mancanza di risultati sia soprattutto della moto. «Non devo dimostrare niente a nessuno, in Olanda sono stato passato da piloti che in passato non avevo nemmeno mai visto. Non posso spingere la moto con i piedi…» ha dichiarato Andrea giovedì alla vigilia del GP. Poi, domenica sera, ha risposto a Schwantz. «Mi spiace che queste cose non me le abbia dette in faccia, speravo di avere un rapporto con lui tipo padre e figlio. Evidentemente non è possibile. Accetto le sue critiche, ma gli risponderò in pista» ha detto Iannone. Per il pilota di Vasto non è certo un buon momento.
APRILIA: NON SI TROVA IL SOSTITUTO DI LOWES
Come è noto, l’Aprilia è intenzionata a sostituire Sam Lowes, il cui rendimento, purtroppo, è stato molto basso, come peraltro era prevedibile. La Casa Italiana aveva fatto un’offerta a Danilo Petrucci, che però ha rinnovato con il team Pramac, e una anche ad Alvaro Bautista, dopo averlo mandato via anche piuttosto malamente nel 2016. Anche Bautista, però, avrebbe detto no: non è ancora ufficiale, ma lo spagnolo è ormai vicinissimo al rinnovo con il team Martinez e la Ducati. Secondo alcuni manager, l’Aprilia avrebbe avuto un atteggiamento poco “aggressivo”, soprattutto a livello economico. Per allettare uno dei piloti di alto livello, bisognava aprire di più il portafoglio, anche perché per il momento la RS-GP ha dimostrato di avere un buon potenziale, ma non ha ancora ottenuto grandi risultati. Se Bautista, effettivamente, dovesse firmare con Martinez, non ci sarebbero più piloti in grado di fare il salto di livello sperato: per la Casa di Noale potrebbe essere un problema.
18 PILOTI MULTATI IN MOTO3
Si è provato di tutto in Moto3, le penalizzazioni fioccano in ogni GP, tanti piloti vengono arretrati anche di 12 posizioni sullo schieramento di partenza, ma non serve a nulla: durante le qualifiche, i piloti continuano ad andare a “spasso” in attesa di una scia da sfruttare. Al Sachsenring, così tanti piloti sono andati piano, che la Race Direction ha ritenuto impossibile intervenire come fa solitamente e si è optato per una multa di 500 euro per ben 18 piloti. Davvero allucinante: ma la colpa non è solo dei piloti, ma anche dei team manager e dei capo tecnici che insistono con i propri piloti perché sfruttino una scia.
TUTTE LE CADUTE A META’ CAMPIONATO
Ecco il numero di cadute per ciascun pilota a metà campionato: Lowes 14; Marquez 13; Bautista 12; Crutchlow 11; A.Espargaro 10; Baz e Miller 8; Iannone 7; Abraham, Pedrosa e Redding 6; Folger, Petrucci, Vinales e Zarco 5; Dovizioso, P.Espargaro e Lorenzo 4; Smith 3; Barbera, Rabat, Rins e Rossi 2. In Moto2, il pilota che è caduto di più è Navarro (11 volte); in Moto3 Suzuki (11).
GIRI IN TESTA
A metà stagione, nove piloti hanno fatto almeno un giro al comando. Nel dettaglio: Vinales 58; Pedrosa 44; Marquez 43; Dovizioso 27; Zarco 23; Rossi 19; Folger e Lorenzo 5; Petrucci 1.
IO L’AVEVO DETTO
Vinales (giovedì): «E’ fondamentale partire dalla prima o, al massimo, dalla seconda fila». Qualifiche GP Germania: Vinales 11esimo (quarta fila).